REDAZIONE LA SPEZIA

Dagli abissi del tempo riemerge la nave da guerra, ritrovato il relitto del "Gioberti"

Durante il secondo conflitto mondiale il cacciatorpediniere, che fu costruito a Livorno, venne affondato. Ora il ritrovamento di fronte alle coste spezzine

Un particolare del cacciatorpediniere a 600 m di profondità (Frascatore)

La Spezia, 7 aprile 2016 - Ha molte storie di guerra da raccontare. Ha servito la Marina Militare italiana nella Seconda Guerra Mondiale e, dopo l'affondamento, nessuno era più riuscito a individuarlo. Adesso il cacciatorpediniere Vincenzo Gioberti, con oltre duecento missioni belliche, è stato localizzato nelle acque dell'isola del Tino (La Spezia). a individuarlo l'ingegner Guido Gay con gli strumenti da lui progettati e installati sul catamarano Daedalus. Il cacciatorpediniere è a circa seicento metri di profondità.

Fu affondato il 9 agosto del 1943 da un sommergibile avversario. Due i tronconi in cui si spezzò la nave: affondarono a decine di metri di distanza tra loro. Furono 171 i superstiti, recuperati da unità partite dalla Spezia. Il ritrovamento è avvenuto nell'ambito del progetto di Marina Militare e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

Tra il 1940 e il 1943 il cacciatorpediniere partecipò a molte missioni di guerra, 216 in tutto. Furono dodici le missioni di ricerca del nemico, che culminarono nelle battaglie di Punta Stilo, Capo Teulada, Gaudo e Matapan, Prima Sirte, Mezzo Giugno e Mezzo Agosto. Costruito nel cantiere Oto di Livorno, fu varato nel 1936.