Tsunami, boa-vedetta al largo del Tino

Test sperimentale prima del trasferimento nell’area sensibile a sud dell’Italia

Il posizionamento della boa ondometrica al largo del Tino

Il posizionamento della boa ondometrica al largo del Tino

La Spezia, 10 luglio 2019 – Da una settimana, posizionata a tre miglia al sud dell’isola del Tino, una boa oceanografica monitorizza e raccoglie in tempo reale tutti i dati relative alle onde in transito. Obiettivo: testare la struttura in vista di un futuro impiego della stessa in versione ‘vedetta’ per l’allarme tsunami, nello Ionio o nel Canale di Sicilia.

La boa è attualmente posizionata sulla verticale di un fondale di 23 metri. Le operazioni di posizionamento sono state effettuate dalla ditta Sub Mariner. L’attività è il frutto della collaborazione tra il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per il monitoraggio del livello del mare e l’identificazione di possibili eventi tsunami. I rilievi riguardano l’altezza (la distanza verticale tra il livello delle creste e il livello delle gole), il periodo (ossia il tempo che la configurazione dell’onda impiega a fare un percorso pari alla sua lunghezza).

Nel mirino ci sono le onde anomale, al di là di quelle generate dal vento, conseguenza di fenomeni tellurici sottomarini o altri eventi che possano causare questo tipo di fenomenologie (frane, meteotsunami, etc).

"La boa oceanografica - spiega il responsabile del progetto Alessandro Annunziato - è stata equipaggiata dal Ccr con strumentazione avanzata che permette la misura centimetrica del livello del mare utilizzando la tecnica del Gps differenziale che consiste nella misura della differenza di quota tra la boa ed un punto fisso a terra (base). I dati di livello, collezionati ogni 5 secondi e trasmessi in tempo reale ad un server, permettono l’identificazione di onde anomale e di allertare nel più breve tempo possibile le autorità che seguono il monitoraggio di questi eventi (Ingv in Italia e alri enti stranieri interessati a tali eventi)".

Come detto, dopo un periodo di prova al largo del Tino di circa 8-9 mesi, qualora i risultati siano soddisfacenti, la stessa boa verrà spostata a sud dove il rischio di possibili tsunami risulta maggiore.