"Bisogna valorizzare i beni comuni"

La candidata di ’Base Costituzionale’ Marika Cassimatis illustra il programma: "No alle privatizzazionI".

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di Franco Antola

Ambiente e territorio, trasporti sostenibili (compresi battelli a energia solare per i collegamenti fra le città rivierasche), attenzione al sociale e alle problematiche degli anziani in particolare. E poi sanità, scuola, sostegno all’economia circolare. Sono i temi forti di Marika Cassimatis che sarà in corsa, con la sua lista Base Costituzionale, alle elezioni del 20 settembre (la raccolta di firme è in corso in questi giorni). Ex M5S, Cassimatis, 58 anni, genovese,insegnante di geografia, ha già un passato di impegno politico, avendo puntato alla candidatura a sindaco di Genova nel 2017 nelle fila del Movimento 5 Stelle. Venne scelta con una votazione sulla piattaforma Rosseau, successivamente annullata dopo il famoso post "fidatevi di me" di Grillo.

Marika Cassimatis, intanto come va la raccolta delle firme?

"Su Genova abbiamo finito, altrove, come a Savona, c’è qualche problema, abbiamo avuto difficoltà a trovare certificatori e anche cancellieri disponibili per via dell’emergenza Covid. Alla Spezia invece non siamo presenti".

Si è detto che la bocciatura della sua candidatura nel M5S sia da ricercare in un like a un post di Rifondazione comunista. E’ reale questa ricostruzione?

"Diciamo che quelle sono scuse, non c’era alcun motivo valido per l’esclusione. C’è stato un responso sul blog mai annullato e quelli del M5S hanno dovuto fare autentici voli pindarici tenerci fuori. La realtà è che avevano un candidato loro. Noi abbiamo presentato un ricorso che ci aveva dato ragione. Le condizioni erano quelle, poi è cambiato tutto e il M5S è diventato un’altra cosa. E’ cambiato lo statuto e oggi l’ultima parola spetta al capo politico".

Uscire da un partito significa avere, a parte questioni di natura personale, anche e soprattutto motivazioni di carattere politico. Cosa la divide oggi dal M5S?

"Il Movimento di oggi non ha nulla a che vedere con quello a cui ero iscritta. Sono cambiate l’impostazione e la struttura interna, ora si tratta di un partito di tipo verticistico e poco democratico. Poco o nulla hanno rispettato del programma originario. Hanno fatto alleanze che ai miei tempi erano proibite, prima con Lega poi con il Pd, anche in Liguria, dove è stata espressa la candidatura di Sansa. Non abbiamo niente da spartire con questo partito".

Parliamo di programmi, quali sono le vostre priorità?

"La nostra lista si chiama Base costituzionale e ha come sottotitolo Lista per i beni comuni. Questo significa che intendiamo valorizzare beni e servizi destinati a tutti e diciamo no a ogni privatizzazione, nei trasporti come nella sanità. In particolare, per quest’ultima, chiediamo un pronto soccorso geriatrico separato da quello generico. Una richiesta legata al fatto che la Liguria ha esigenze molto particolari con tanti anziani che richiedono un’attenzione specifica sia per loro che per le famiglie. Altri temi chiave sono la legalità e la trasparenza della pubblica amministrazione, con la piena partecipazione della cittadinanza alla cosa pubblica. Chiediamo anche un ufficio per facilitare l’accesso ai fondi comuni da parte di cittadini e comitati che abbiano progetti, anche piccoli, per i quali non riescano a beneficiare delle risorse comunitarie. Siamo per la moratoria della tecnologia 5G finché non ne sia dimostrata l’assoluta sicurezza. Quanto al referendum, siamo per il no alla riforma costituzionale, la Liguria deve mantenere i suoi parlamentari e non ridurli. La Costituzione non si tocca, se i costi vanno tagliati, si cerchino risparmi altrove, magari sugli stipendi dei parlamentari".

E sulle infrastrutture?

"No ad opere inutili e impattanti, del resto è difficile pensare a fare qualcosa di nuovo quando la viabilità ordinaria e autostradale ha bisogno di radicali interventi di manutenzione e ripristino. Sistemiamo intanto quelle, poi pensiamo ad altro. E’ fondamentale avere un sistema ferroviario efficiente. E usiamo il mare per collegare il levante con il ponente, si tratta di una scelta obbligata per un territorio dalle caratteristiche morfologiche come quelle della Liguria".