Bimba nasce da mamma positiva. Per 14 giorni coccolata in reparto

Poi è stata consegnata al papà al termine della quarantena. La madre sulla via della guarigione

Neonato (foto di repertorio)

Neonato (foto di repertorio)

La Spezia, 19 aprile 2020 - Da qualsiasi parte la si prenda, è una storia a lieto fine, dopo varie ansie e tribolazioni. E’ quella di una bimba nata da mamma risultata positiva al coronavirus e, per questo, trattenuta e coccolata nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Sant’Andrea fino al termine della sorveglianza attiva sua e del papà al quale è stata due giorni fa è consegnata, nell’attesa che la donna, quando risulterà per 2 volte negativa al tampone nell’arco di 24 ore, possa ritornare a casa.  

Ora la mamma, sulla trentina, è ospite in isolamento del centro gestito dalla Cooperativa "I ragazzi della Luna Blu". Soffre per la mancanza della piccola al suo fianco. Ma è stata destinataria delle premure del team del consultorio, che l’hanno accudita in assetto “protetto“ (maschera,tuta, calzari): non solo per le medicazioni indotte in conseguenza di un parto cesareo, ma per confortarla psicologicamente, per colmare il vuoto in un momento così delicato della sua esistenza. Fino a due giorni fa ha seguito il decorso post-parto della piccola via waths-app, grazie agli scatti e ai filmati realizzati nel reparto nel quale la piccola è stata posta in isolamento oer verificare l’eventuale ’emersione’ a distanza del contagio. Ciò non è accaduto, alla pari del papà, anche lui costretto a rimanere in isolamento a casa fino al termine dei 14 giorni di sorveglianza attiva, costantemente monitorato dal Dipartimento di prevenzione dell’Asl. Due giorni fa, ha potuto prendere in braccio la figlia, E ora non vede loro che la moglie torni a casa.  

Ansia, trepidazione, angoscia ma anche solidarietà e gioia costituiscono il mix di sentimenti che hanno attraversato la storia di questa famiglia ’adottata’ , in ordine sparso, dall’Asl, attraverso le premure dedicate ad ogni singolo componente, nel quadro dei rapporti virtuosi tra servizio ospedalieri e servizi terrotoriali. Gli operatori di questi ultimi sono stati mobilitati nelle ’trasferte’ per seguire i genitori della piccola, rassicurarli, orientarli al futuro. La mamma, ad esempio, continua a produrre e autospillarsi il latte nella prospettiva di guarire del tutto e alimentare la piccola al seno.  

Corrado Ricci © RIPRODUZIONE RISERVATA