Ex direttore di banca arrestato, l'accusa: "Ha preso soldi dai conti dei clienti"

Il caso di Vernazza (La Spezia): l'istituto di credito aveva licenziato l'uomo lo scorso anno

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Vernazza (La Spezia), 20 maggio 2019 - L'ex direttore della filiale di Banca Carige di Vernazza (La Spezia) è stato arrestato dalla Guardia di finanza con l'accusa di riciclaggio. L'arresto di Giovanni Plotegher è stato formalizzato stamani al termine di alcune perquisizioni e sequestri di denaro e quote societarie.

Secondo l'accusa, Plotegher avrebbe prelevato 585 mila euro dal bancomat della filiale e 500 mila euro circa da conti correnti di alcuni clienti, falsificando firme su assegni e prelievi.

Indagata anche Mariolina Grillo, moglie di Plotegher e altre persone tra cui un commerciante amico di Plotegher che avrebbe provato a 'ripulirè il denaro. Plotegher era stato licenziato da Carige l'anno scorso perché accusato di avere sottratto denaro dal bancomat e ai clienti. La banca ha anche avviato nei confronti di Plotegher una causa per risarcimento danni.

I finanzieri stanno provvedendo al sequestro preventivo di denaro e beni, tra cui due ristoranti alle Cinque Terre e immobili, per la somma di 1 milione di euro corrispondente a quanto sarebbe stato sottratto alla filiale e ai clienti della banca tra il 2015 e il 2017. I beni in oggetto erano nella disponibilità degli arrestati o di altre persone indagate, due imprenditrici e un ex calciatore dilettante della zona, che avrebbero concorso al riciclaggio.

Le indagini erano scattate da alcune denunce, partite dalla stessa banca e da privati. L'indagine che si è sviluppata ha consentito di scoprire che gli ammanchi alla banca avvenivano attraverso la sottrazione di contante dal bancomat, mentre quelli dai conti dei clienti sarebbero stati realizzati con operazioni di prelevamento, di importi bassi ma ripetuti nel tempo, effettuate attraverso firme false.

In particolare gli ammanchi risulterebbero ai danni di clienti anziani o in difficoltà, non avvezzi a controllare tempestivamente le movimentazione sui conti, ma anche commercianti. Il denaro veniva così 'giratò ad aziende o persone compiacenti, e utilizzato per l'acquisto di ristoranti alle Cinque Terre. Le misure cautelari sono state emesse dal gip Mario De Bellis del Tribunale spezzino su richiesta del pm Federica Mariucci a parere conforme del procuratore capo Antonio Patrono.