Alta tensione al Parco. Dimissioni di Moggia : "Scelte non condivise"

Il sindaco di Monterosso lascia la vicepresidenza dell’ente di Manarola. Non solo il caro-treni: nel mirino anche la gestione della Via dell’Amore.

Alta tensione al Parco. Dimissioni di Moggia : "Scelte non condivise"

Alta tensione al Parco. Dimissioni di Moggia : "Scelte non condivise"

La spaccatura covava da mesi sotto le ceneri di un’unità mai realmente trovata sulla questione dei rincari alle tariffe del Cinque terre express, che dal 16 marzo riguarderanno turisti e, più in generale, le persone non residenti in Liguria. Emanuele Moggia si è dimesso dalla carica di vicepresidente del Parco nazionale delle Cinque terre. Ieri mattina l’ufficializzazione, al termine di un confronto che il primo cittadino di Monterosso ha avuto con la presidente dell’ente di Manarola, Donatella Bianchi. Quanto accaduto lunedì nelle riunioni del Consiglio direttivo e della Comunità del Parco – da una parte non è stata trovata unità sul protocollo proposto da Regione Liguria in relazione agli aumenti tariffari (oggi è prevista la firma;ndr) dall’altra sono stati immediatamente approvati i rincari della Cinque terre treno card proprio sulla base degli aumenti voluti dalla Regione – è stata la causa scatenante, con Moggia (che contro le tariffe volute dalla Regione ha presentato ricorso al Tar; ndr) che si è dimesso. Il sindaco di Monterosso in questi mesi non ha mancato di contestare più aspetti delle politiche e le strategie adottate dal Parco in ambiti cruciali: anche la gestione della via dell’Amore, così come il mancato recupero della galleria ferroviaria dismessa tra Monterosso e Levanto, erano finiti nel mirino del l’ormai ex vicepresidente. "Impossibile continuare a rappresentare un ente del quale non condivido più la visione d’insieme – spiega Emanuele Moggia –. Le dimissioni sono state un atto dovuto dopo la decisione del Consiglio direttivo che ha votato il rinnovo della convenzione con Trenitalia, avvallando di conseguenza sia gli aumenti dei prezzi dei biglietti ferroviari del Tpl che quelli della Cinque Terre Card per il 2024". A questo punto, così come quello riguardante l’approvazione del protocollo con la Regione, Moggia aveva votato contrario.

Intanto, sull’aumento della Cinque terre card si registra l’affondo di Cgil e Cisl. Per il segretario della Cgil, Luca Comiti, per Giorgia Vallone di Filcams Cgil e Mirko Talamone di Fisascat Cisl, "l’aumento non solo mette a rischio la tenuta turistica, ma anche quella delle cooperative che offrono servizi: 32 euro per la tessera adulti e 21 per quella bambini sono tariffe insostenibili, pensiamo all’importo che dovrebbe pagare una famiglia di quattro persone. Un’operazione che potrebbe causare una contrazione delle visite con conseguente contrazione nel lavoro delle coop. Un’operazione miope e contro il territorio da parte di Trenitalia, che deve trovare l’opposizione ferma di tutti gli attori coinvolti, a partire dal Parco delle Cinque Terre. L’overtourism è causato dai gruppi organizzati senza prenotazione, non si può contrastare con aumenti tariffari che danneggiano tutto il sistema turistico".

Matteo Marcello