
Il gestore del servizio idrico Acam aveva proposto un incremento del 9,5%. Approvato il piano di opere e investimenti da realizzare fino al 2029.
L’aumento delle tariffe dell’acqua arriverà ma in maniera ampiamente inferiore (meno della metà) rispetto a quanto richiesto dal gestore Acam. Passa solo a maggioranza la delibera di Consiglio provinciale che limita gli aumenti della tariffa dell’acqua al 4% annuo, sino al 2029: la proposta del gestore Acam forte della nuova normativa di Arera (l’autorità nazionale di riferimento) che stabilisce un metodo tariffario vincolante ed un algoritmo di riferimento, prevedeva invece un aumento annuo del 9,5%, ovvero il massimo consentibile dalla norma. Il Consiglio provinciale, con 6 voti favorevoli e 5 contrari, ha applicato l’indicazione che è arrivata dall’Assemblea dei sindaci che, sempre riunita in Provincia, ha preceduto la seduta consiliare. Durante l’assemblea dei sindaci il presidente della Provincia Pierluigi Peracchini, sulla base di un’analisi realizzata dagli uffici dell’Ente, a conclusione di un processo iniziato con la sospensione della deliberazione che conteneva la proposta del gestore con gli aumenti annui del 9,5% (avvenuta durante la seduta di Consiglio lo scorso 7 novembre), ha presentato una bozza di documento: nel testo si dava un parere favorevole al piano degli interventi e delle opere, redatto dal gestore Acam dopo gli incontri con i sindaci nelle scorse settimane, ma si stabiliva un tetto massimo del 4%, "congruo con il minimo approvabile stabilito dalle linee imposte da Arera, per gli aumenti annui delle bollette dell’acqua" sottolinea una nota della Provincia.
Il testo del documento è stato approvato dalla maggioranza dei sindaci. Nella successiva seduta di consiglio provinciale, (con i soli voti della maggioranza e i consiglieri di opposizioni contrari) è stato così approvato il piano delle opere e degli investimenti che il gestore Acam deve realizzare sino al 2029: inoltre è stata approvata la deliberazione dello schema regolatorio con il limite degli aumenti fissato al minimo del 4%., a differenza del 9,5% inizialmente proposto dal gestore Acam.