Alinghieri, Vergassola e tanti attori per leggere cento racconti

Un'iniziativa on line del Teatro Pubblico Ligure, una maratona quotidiana, a mezzogiorno in punto fino a giugno

Sergio Maifredi

Sergio Maifredi

La Spezia, 3 maggio 2020 – Alcuni attori spezzini come Roberto Alinghieri e Dario Vergassola, a partire dal 9 marzo, hanno già partecipato. E altri ancora, stanno proseguendo nell'iniziativa del Teatro Pubblico Ligure: cento artisti, per cento racconti in cento giorni. Vanno avanti così i ‘Racconti in tempo di peste’, protagonisti della maratona di appuntamenti iniziati con la quarantena in reazione all’emergenza Coronavirus: ogni protagonista sceglie le parole, la musica, il canto con cui affrontare le giornate dell’isolamento e contribuire alla stagione teatrale online prodotta da Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia, con la direzione artistica di Sergio Maifredi e Corrado d’Elia. Ogni giorno, da mezzogiorno in punto, in scena su facebook.com/raccontiintempodipeste.

L’obiettivo è portare il teatro nelle case, per tenere unita una comunità. Dal 9 marzo, ogni giorno per comporre un affresco del pensiero. “Un Decameron contemporaneo – spiegano i promotori -. Non teatro in gabbia, in cattività, ma racconti nati qui e ora per noi, per Voi; donati da artisti, scrittori, giornalisti, poeti, musicisti. Perché l’arte, la parola, la musica è ciò che ci fa sentire insieme oltre la paura. Un tempo vuoto da riempire di straordinario, di tutto ciò che nella quotidiana fretta poteva apparire inutile”. In questo momento di teatri chiusi, di attività culturali costrette alla sospensione, di spettacoli annullati o rimandati a data da destinarsi, viene ribadito con questo progetto il ruolo fondamentale di Arte e di Cultura, come mezzi di reazione al presente e di costruzione del futuro. Lo spettacolo dal vivo è, più delle altre arti, incontro, scambio, partecipazione, atto poetico che unisce. “Ed è proprio nella sua continua tensione verso il contatto umano che sta la sua forza vitale e rigeneratrice. È dunque soprattutto in questo momento di crisi che la natura stessa dell'atto teatrale e del nostro essere uomini di teatro che ci spinge a trovare nuove soluzioni”. Per restare vivi culturalmente e spiritualmente. “Per non sommare al danno economico, che inevitabilmente ci troviamo a fronteggiare, un più grave danno culturale. Come nel Decameron l’allegra brigata di sette uomini e tre donne fecero dell'isolamento necessario un momento vivo di racconto e di umanità in attesa della rinascita del mondo reale, in cui sono l’arte, la letteratura, la poesia a ricreare la vita, a sconfiggere la paura e in definitiva la peste stessa, così vogliamo oggi un luogo virtuale accessibile a tutti”.

Marco Magi