La porta è bassa, si scava. "Legittima la richiesta della vittoria a tavolino"

Dopo la grottesca vicenda avvenuta prima di Sangiovannese-Grosseto abbiamo chiesto un parere all’avvocato Graziano Sarpa, esperto di diritto sportivo

Il personale della Sangiovannese mentre scava sulla linea di porta

Il personale della Sangiovannese mentre scava sulla linea di porta

Grosseto, 21 marzo 2023 - Continua a destare clamore il fatto accaduto prima di Sangiovannese-Grosseto. Il personale della società locale ha scavato una fossetta sulla linea di porta perché i pali raggiungessero la misurazione prevista da regolamento. Per l’arbitro tutto regolare e via al match. Su quanto accaduto abbiamo sentito l’avvocato Graziano Sarpa, esperto di diritto sportivo. "Occorre partire da una norma fondamentale del Regolamento del gioco del calcio: la società ospitante è tenuta (io direi obbligata) a far si che il campo di gioco risulti regolare, anche nella misura delle porte (pari a mt 2,44 in altezza) – esordisce Sarpa –. La società ospitante, è obbligata a un controllo continuo e preventivo prima di ogni gara, ponendo in essere anche una serie di accorgimenti nell’ipotesi in cui, prima della gara, possano verificarsi situazioni che non consentano il regolare svolgimento di una partita. In tal senso, nel caso in questione, risulta doveroso approntare delle porte di riserva, sì da poter sostituire nell’immediato porte che, prima dell’inizio di gara, non risultino conformi ai dettami regolamentari".

"Sopperire a un difetto di altezza di una o di entrambe le porte di gioco scavando un ‘fosso’ lungo la linea, oltre ad essere un ‘rimedio’ francamente grottesco, non è la soluzione tecnicamente idonea ad eliminare il problema – prosegue Sarpa –. Se le porte hanno un’altezza e larghezza precise è perché il pallone deve essere collocato all’interno di uno spazio predefinito e certo. Ebbene, se una traversa risulta più bassa di 10 centimetri, o 20, 30, 40 che sia, è certo che il legittimo spazio ove mandare il pallone per fare goal non sarà certo ripristinato dallo scavare una fossa sulla linea di porta ove il portiere affossa (appunto) le proprie caviglie. Benchè la misurazione dalla traversa alla linea di porta potrà essere ripristinata, non sarà certamente ricostruito lo spazio ‘legale’ e predefinito all’interno del quale fare goal, con ciò limitando al calciatore la possibilità di fare centro. Così un tiro potrebbe finire sulla traversa, laddove, invece, in presenza di un’altezza regolare lo stesso tiro sarebbe finito in porta. Credo che questo principio, al di là di ogni referto arbitrale o del commissario di campo attestanti ovviamente la possibilità di giocare per il ripristino dell’altezza (?!?), debba legittimare la richiesta di vittoria a tavolino. Purtroppo sul punto la giurisprudenza è ondivaga e variegata, sussistendo dei precedenti folcloristici, quale quello della Corte Sportiva di Appello che legittimava l’operato ‘artigianale ed improvvisato’ della squadra ospitante non rinvenendosi alcuna norma di settore che imponga la presenza di una porta di riserva. Personalmente confido sul fatto che un Giudice sportivo, di prima o seconda istanza, possa accogliere le legittime istanze del Grosseto".