Una battaglia legale. Alluvione, cittadini uniti

Nasce il comitato "Facciamo chiarezza" che vuole ottenere dalla Cassazione il riconoscimento dei danni causati dal disastro del 2012. "Fu colpa dell’incuria".

Nasce il comitato "Facciamo chiarezza" per fare fronte comune a livello legale dopo l’alluvione del 2012. Massimo Bovicelli è stato condannato, nel febbraio scorso, al risarcimento delle spese legali per circa 100mila euro per la causa nel Tribunale delle Acque di Firenze, chiedendo un risarcimento agli enti per i danni causati dall’alluvione dell’Albegna. Circa 160 cittadini adesso si uniscono in associazione per fare una raccolta fondi dedicata, in attesa dell’esito del ricorso alla Cassazione. "Il territorio rivendica un danno dettato dall’incuria – dice il presidente Massimo Bernacchini (nella foto) –, principalmente sul corso del fiume Albegna e la sua gestione. Ci siamo mossi con l’avvocato Claudio Giusti ed è emersa la possibilità di rivendicare un danno dal punto di vista civile. Abbiamo quindi attivato un percorso facendo una causa pilota, individuando uno di noi, Fabrizio Bovicelli, il quale ha iniziato la causa civile nei confronti degli enti, ovvero Regione Toscana e Provincia di Grosseto. La causa è stata esposta al Tribunale delle Acque di Firenze, portando al ricorso effettuato dopo la sentenza. Il giudice ha rigettato la richiesta e ha condannato al pagamento delle spese processuali, circa 100 mila euro. È stato fatto dunque ricorso in Cassazione. Essendo una causa "pilota" abbiamo quindi costituito il comitato per fare una racconta fondi per poter eventualmente pagare le spese legali. Nel comitato ci sono circa 160 persone". Fanno parte del direttivo del comitato Massimo Bernacchini (presidente), Gian Paolo Martinelli (vicepresidente), Claudio Caldini (segretario), Michele Vaselli, Fabrizio Bovicelli, Giuseppe Bruno, Luca Corsale, Graziano Leandri, Franco Cameli e Martina Michelacci.