Tribunale, ecco gli undici addetti al processo

Da lunedì sono in servizio i collaboratori, a tempo determinato per 4 anni, dei giudici. Le figure sono previste, e finanziate, dal Pnrr

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Da lunedì sono in servizio al Tribunale di Grosseto gli undici nuovi addetti al processo, previsti dalla riforma della giustizia contenuta nel Pnrr. Undici laureati in legge, alcuni di loro praticanti in studio legali, che resteranno in servizio per 4 anni. L’importante novità è stata illustrata durante l’ultima conviviale del Rotary, che aveva appunto per tema: "La Riforma del lavoro giudiziario: l’ufficio del processo". Relatori dell’incontro sono stati il magistrato Alessandro Leopizzi, attualmente al Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi del Ministero della Giustizia – Direzione Generale Magistrati, il magistrato Fabio Maria Gliozzi l’avvocato Alessandro Antichi, mentre Giulio De Simone, già presidente del Tribunale di Grosseto, ha svolto il ruolo di moderatore. Leopizzi ha illustrato questa riforma del lavoro giudiziario definendola la prima riforma con stanziamenti di fondi in quanto rientrante nel Recovery fund e come il suo obiettivo sia quello di ridurre gli arretrati di processi da svolgere. "Finora – ha detto Leopizzi – non c’era alcun istituto che desse sostegno ai giudici nella loro attività. Per questo mi è sempre piaciuto raffigurare, simbolicamente, i giudici come San Girolamo, che i pittori raffigurano solo e illuminato da una candela, mentre traduce, per la prima volta, dal greco al latino la Bibbia. Insomma con questa riforma si tenta di ripensare come dare giustizia a chi la chiede". Ma a questa riforma non sono mancate le critiche di Fabio Gliozzi, appartente alla magistratura requirente. "Ho più di una perplessità – ha detto – per il semplice fatto che la riforma tocca solo il tribunale e non la procura. E io mi chiedo come, in questo intento di ridurre gli arretrati, la procura interfacciarsi con il tribunale, la cui attività dovrebbe essere velocizzata, se tale supporto non viene dato anche alla procura stessa". L’avvocato Antichi ha invece sottolineato soprattutto la bontà della riforma che mira "a ridurre la solitudine del giudice, costretto a scrivere verbali, sentenze e svolgere ricerche tutto da solo". "Ora – ha proseguito – questi addetti potranno svolgere le seguenti attività: realizzare schede riassuntive di ciascun procedimento, verificare notifiche, stilare bozze di provvedimenti, il controllo delle pendenze e delle istanze richieste, l’organizzazione delle udienze, l’approfondimento di dottrina e giurisprudenza per ogni procedimento. Insomma è una svolta epocale".

Alberto Celata