Tragedia a Punta Ala. Imprenditore trovato morto nelle acque del porto

L’uomo aveva 58 anni e la sera era stato a cena al ristorante insieme ad un amico. Probabilmente rientrando in barca è scivolato e ha battuto la testa perdendo i sensi.

Era tornato per godersi il mare che amava e la barca a vela "Ice" che aveva acquistato da poco. A Punta Ala Andrea Nocentini (nella foto), 59 anni, era ormai di casa. Viveva a Pieve al Toppo, in provincia di Arezzo, ma qui veniva non appena poteva, da almeno trenta anni.

E così aveva fatto anche per questo fine settimana, ma niente è andato come avrebbe voluto e la vacanza si è trasformata in tragedia: ieri intorno alle 11.30, infatti, il corpo senza vita è stato recuperato nelle acque del porto dopo l’allarme dato da un cittadino a Capitaneria, vigili del fuoco, carabinieri e "118".

Nocentini, titolare della ditta "An Rappresentanze" che produce componenti in acciaio e plastica, padre di due figlie, era socio della "Marina di Punta Ala" e aveva due posti barca in porto. Stando alla ricostruzione fatta, l’imprenditore venerdì sera era stato a cena con un amico nel ristorante "Deep" e al termine si sarebbe diretto da solo verso la sua barca a vela. Ha utilizzato il telefono cellulare fino alle 2.30, per cui la tragedia si è consumata dopo quell’ora.

Probabilmente Nocentini, al momento di salire sull’imbarcazione, potrebbe aver perso l’equilibrio ed è caduto battendo la testa o sullo scafo o sul molo e poi è finito in acqua stordito e a quel punto privo di forze e incapace di tentare di risalire. Il medico ha riscontrato un taglio sulla testa. Il corpo ieri mattina è stato notato da un cittadino: era in mezzo a due imbarcazioni e galleggiava con il volto immerso nell’acqua. Immediato l’arrivo dei soccorsi, ma il personale sanitario non ha potuto far altro che constatarne il decesso avvenuto ormai da diverse ore.

Gli accertamenti sono stati effettuati dal personale della Guardia costiera e dai carabinieri della stazione di Castiglione e quella di Punta Ala. Il corpo è stato trasferito nell’obitorio dell’ospedale Misericordia a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà decidere se disporre o meno l’autopsia.