REDAZIONE GROSSETO

"Tasse e guasti: così si chiude" L’allarme di un tabaccaio

Massimo Marchese chiede attenzione "Rischiamo di perdere molti clienti"

Si chiama Massimo Marchese, ha 26 anni, e da quattro anni ha aperto una tabaccheria in via Signorelli a Grosseto. Ma la burocrazia e le tasse mettono a rischio la sua attività lavorativa. "Grazie a molti sforzi e sacrifici, da parte mia e dei miei genitori, sono riuscito a prendere un’attività e lavorandoci 6 giorni su 7 senza mai fare ferie o altro. Abbiamo ridato vita praticamente ad un’attività morente – inizia a raccontare a La Nazione - Però nonostante tutti i nostri sforzi, i mutui ci ammazzano e alla fine del mese in tasca mi restano al massimo 400 euro. Troppo pochi per poter pagare un mutuo o un affitto di casa o comunque le spese vive per una gestione di una famiglia". Tutto questo, secondo il grossetano "dovuto ai continui soprusi che il monopolio e le varie agenzie concessionarie riversano su noi tabaccai, per esempio sulla Sisal, Lottomatica e Lis Servizi. Non ultima per un errore di Poste italiane, dove ho il conto corrente, mi ha staccato tutto il pacchetto servizi e non posso lavorare da ormai un paio di giorni. Il danno non è tanto il singolo bollettino non fatto, quanto la fidelizzazione del cliente che non trovando i servizi di cui necessita si recherà altrove col rischio di perdere il cliente e anche introiti futuri. Detto ciò sono stanco di dover pagare tutte le tasse in rigorosa scadenza, tutte le accise, i dazi dovuti al monopolio per poi non essere nemmeno in condizioni di poter lavorare". Un problema che purtroppo si aggrava giorno dopo giorno. "La Federazione Italiana dei tabaccai si è mossa subito a tutela delle grandi ditte di tabacco, ma non si muove mai a tutela dei tabaccai. Se continua così il popolo dei tabaccai rischia di avere dei seri problemi e soprattutto rischierà di chiudere. Quello che chiediamo è solo i mezzi idonei per poter lavorare. Se pago un servizio sarebbe opportuno che funzionasse al 100%".