Amiata, stagione invernale ancora piena di incertezze

G li incontri con la Regione non hanno ancora dato le risposte necessarie. Sul tavolo resta il problema degli aiuti per sostenere i costi dell’energia

Attese le prime nevicate

Attese le prime nevicate

Amiata, 22 novembre 2022 - Ancora una settimana di incertezza per le due società di impianti dell’Amiata. Gli incontri della scorsa settimana, quelli tra le amministrazioni comunali di Castel del Piano, Seggiano e Abbadia San Salvatore, prima con l’assessore regionale Leonardo Marras e poi con gli operatori degli impianti di risalita, non hanno dato le risposte attese ma, come spiega Michele Bartalini, sindaco di Castel del Piano, "questa settimana abbiamo un incontro con l’assessore regionale Stefano Ciuoffo". Sarà un incontro utile per capire se sarà possibile riuscire a trovare risorse extra che possano ammortizzare le spese derivanti dal consumo dell’energia. Bartalini è pronto a vivere un’altra settimana da mediatore tra la Regione e gli operatori dell’alta montagna. "L’incontro con Marras è stato importante – dice Bartalini –. È emerso un interesse della Regione a sostenere il turismo invernale amiatino, purtroppo, ad oggi, non ci sono souzioni chiave che garantiscano il supporto della Regione al fine di alleggerire le spese di energia elettrica della stazione sciistica che dovranno sostenere le due società d’impianti. Gli incontri procedono anche questa settimana. In calendario abbiamo un appuntamento con l’assessore regionale Ciuoffo".

Gli operatori turistici dell’Amiata restano fiduciosi malgrado l’incertezza. Le due società (Isa e Amiata Impianti) hanno deciso di attendere a pubblicare le condizioni degli skipass per la nuova stagione. Da oggi, infine, osservato speciale è il meteo che ora pare essere intenzionato a fare le cose sul serio. Già da oggi si potrebbero verificare deboli nevicate. Tutti dunque con gli occhi all’insù, a partire dagli operatori degli impianti che ovviamente sperano in una stagione ricca di neve naturale per almeno due motivi; in primo luogo perché consentirebbe di abbattere i costi dell’utilizzo dell’innevamento artificiale (per la società Isa rappresenta il 75% dei consumi energetici che deve sostenere), poi perché vorrebbe dire nuove risorse idriche per i bacini d’acqua da sfruttare in futuro.