"Sant’Andrea dimenticato" Tavolo ancora all’attacco

Mazzocco e Fedeli replicano a Giuntini sulla carenza di radiologi all’ospedale "Presidio aggredito da anni tra il silenzio di tutti. Il sindaco si sveglia ora?".

"Sant’Andrea dimenticato"  Tavolo ancora all’attacco

"Sant’Andrea dimenticato" Tavolo ancora all’attacco

"Si chiude la stalla quando i buoi sono scappati o quasi". La pensano così Fedeli e Mazzocco del Tavolo della Salute che ritengono l’intervento del sindaco di Massa, Giuntini "tardivo rispetto alla mancanza di medici dell’ospedale Sant’Andrea, situazione che è stata più volte posta all’attenzione dell’amministrazione e della stessa Regione Toscana durante l’audizione e i sit in sotto il Consiglio regionale". Mazzocco in qualità di coordinatore del Tavolo della Salute rincara la dose: "Non c’è più tempo per il "politicamente corretto", non c’è più tempo per disquisizioni accademiche, i responsabili hanno nomi e cognomi e fanno tutti capo al Pd che per anni ha lasciato, la drammatica situazione della sanità territoriale e del suo ospedale di riferimento, il S. Andrea. Com’è stato possibile un simile immobilismo? Com’è stato possibile che i sindaci delle Colline metallifere, a partire dallo stesso Giuntini, che riveste anche importanti incarichi nel settore, lo stesso Benini di Follonica, seconda cittadina della provincia, siano rimasti a guardare lo scempio che si stava consumando".

Secondo Luciano Fedeli "finalmente il sindaco si è svegliato da un torpore che parte dalla sua prima consiliatura. Avevamo ragione e purtroppo quanto si sta verificando ne è la conferma – dice –. I problemi della sanità sono stati dimenticati e il tutto si è sempre esaurito con attacchi personali piuttosto che lavorare seriamente sui problemi che stavano aggredendo il presidio ospedaliero. Questa politica ora ci presenta il conto e purtroppo a pagarlo sono i cittadini che hanno visto in questi anni smontare il presidio, hanno visto sopprimere servizi e prestazioni e sempre più spesso sono stati costretti ad andare in altre strutture della provincia o, se passati dal pronto soccorso, essere trasportati dal volontariato negli altri presidi per effettuare indagini per carenza di personale come quello di radiologia".

"Personale che lavora sempre più in condizioni di emergenza – chiude Fedeli – talvolta senza neppure i presidi minimi per svolgere la propria attività. Una situazione vergognosa ed insostenibile per un territorio che ha bisogno di servizi ospedalieri e territoriali che diano sostegno anche all’economia e al turismo e per non arrestare quel declino demografico che avviene naturalmente quando ai giovani non si danno servizi essenziali come quelli sanitari".