Ristoranti in Maremma, quasi 2mila locali: giro d’affari milionario e 5.664 addetti

Risultati importanti da questo settore dell’accoglienza. Unico dato negativo il saldo tra esercizi commerciali che cessano e quelli che iniziano: 146 attività hanno chiuso, e 58 hanno invece aperto

Danilo Ceccarelli (Fipe Confcommercio)

Danilo Ceccarelli (Fipe Confcommercio)

Grosseto, 14 aprile 2024 – In provincia di Grosseto, secondo l’elaborazione del Centro studi Fipe della Confcommercio su dati Infocamere, al 31 dicembre 2023 sono 1.812 le imprese attive nel settore della ristorazione. Attività che danno lavoro, sempre attestato dal centro studi Fipe, a 5.664 addetti, un vero e proprio esercito che contribuisce a movimentare, a livello regionale, oltre 6 milioni di euro di spesa da parte di famiglie che scelgono, nel corso dell’anno, di consumare uno o più pasti al ristorante. Detto ciò il 2023 ha segnato un saldo finale negativo per la nostra provincia, si sono registrate 58 nuove iscrizioni contro 146 cessazioni, tradotto 88 ristoranti chiusi.

Questi sono alcuni dei dati emersi nel corso della presentazione del Rapporto sulla Ristorazione 2024 pubblicato da Fipe, Federazione italiana Pubblici esercizi di Confcommercio. A livello nazionale i numeri lievitano, ammonta infatti a 54 miliardi di euro a prezzi correnti il valore aggiunto della ristorazione nel 2023. Un contributo che è cresciuto significativamente dal 2022 e che indica come la voragine generata dall’emergenza pandemica sia definitivamente "dietro le spalle", con un recupero del +3,9% rispetto al periodo pre-Covid.

"Il rapporto sulla ristorazione elaborato dalla nostra Federazione nazionale mette in evidenza dati importanti – commenta Danilo Ceccarelli, presidente provinciale Fipe-Confcommercio Grosseto –. Numeri che assumono maggior valore se interpretati alla luce del percorso a ostacoli che le imprese delle ristorazione, anche in Maremma, sono quotidianamente chiamate ad affrontare: la pressione fiscale è ancora altissima".

Poi Ceccarelli denuncia: "La burocrazia – conclude – aumenta e trovare personale adeguato è diventata oggi un’impresa nell’impresa". A livello nazione i numeri sono accompagnati da una forte spinta agli investimenti come dimostra il fatto che nel 2023 circa un imprenditore su due ha investito nel rinnovo del parco attrezzature e nel potenziamento degli strumenti digitali. Per il 2024 le imprese annunciano un piano di investimenti che sfiora i 4 miliardi di euro. Sostenibilità e innovazione, infatti, sono i trend che caratterizzano il settore. Da un lato, circa 9 ristoranti e bar su 10 hanno adottato misure concrete per il controllo dei consumi energetici e il rispetto dell’ambiente. Dall’altro, oltre l’80% delle imprese ha introdotto uno o più strumenti digitali all’interno dei propri locali.

"Il 2023 – ha spiegato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe Confcommercio – è stato un buon anno per la ristorazione italiana e per il 2024 le aspettative degli imprenditori restano prudentemente positive. Nonostante le sfide legate all’inflazione e all’incertezza del quadro geopolitico, i consumi, l’occupazione e il valore aggiunto sono sensibilmente cresciuti tornando, quantomeno in valore, al di sopra dei livelli pre-pandemia".