Lite per un ragazzo, banda di quindicenni contro una coetanea. Un’ora di angherie

La ragazzina è stata portata in ospedale

 Il gruppo che ha aggredito l’adolescente è formato da cinque ragazzine (foto repertorio)

Il gruppo che ha aggredito l’adolescente è formato da cinque ragazzine (foto repertorio)

Grosseto, 12 settembre 2019 - Picchiata , offesa, presa a sputi. Un’ora da incubo, finita solo quando le sei ragazzine che formavano la banda hanno deciso che potesse bastare. O forse è stata lei a riuscire a liberarsi da quelle furie e a scappare a casa dove è rientrata piena di contusioni e in lacrime. E’ stata la mamma a soccorrerla e a portarla poi al Pronto soccorso del Misericordia dal quale è uscita con un referto che parla di un dito rotto e di varie ecchimosi sul corpo. Ed è stata sempre la mamma a recarsi poi dai carabinieri per presentare denuncia, un racconto integrato poi dall’avvocato della famiglia con un atto depositato direttamente in Procura. Sì, perché la follia della banda non si era conclusa: minacce e offese sono andate avanti ancora, anche sui social e anche con «spedizioni» sotto le finestre di casa ad urlare che tanto non era finita.

La ragazzina vittima di questa incredibile storia ha 15 anni. La banda che l’ha aggredita – ha raccontato poi la vittima – è formata da cinque coetanee e una ragazza che, invece, è maggiorenne. Il teatro di questa pazzia ha due palcoscenici: prima piazza del Sale, poi il bastione sulla Mura. In pieno giorno, alle 16.30. Da non credere neanche questo.

La ragazzina – la chiameremo Paola usando ovviamente un nome di fantasia – sarebbe stata accusata di avere avuto atteggiamenti troppo teneri nei confronti del fidanzato di una sua coetanea e questo, fra le due, avrebbe fatto nascere un litigio. A Paola poi arriva una telefonata di un’amica che le dice di raggiungerla in piazza del Sale perché c’è una persona che vuole parlarle, e lei così fa. Solo che quando arriva in piazza ci trova anche una della banda rivale che prima l’aggredisce verbalmente e poi – stando al suo racconto – la prende per i capelli e la trascina sulle Mura dove c’erano già le altre cinque ragazzine, una delle quali prende la borsa di Paola e il suo cellulare, così che non potesse chiedere aiuto telefonando. E lì, poi, è iniziata la «vendetta»: schiaffi, calci, sputi, minacce e offese. Un’ora così, costretta a subire angherie.

Alla fine in qualche modo è riuscita ad allontanarsi, ma alle sue spalle è arrivato un monito: «E stai zitta, non raccontare nulla a nessuno, sennò...». E invece alla mamma non poteva certo sfuggire cosa fosse accaduto.

Non è finita. Sono seguite telefonate minacciose e «avvertimenti» portati fin sotto le finestre di casa, spedizioni condite da offese pesanti. Il tutto da ragazzine quindicenni che si sono trasformate in aguzzine. In pieno centro, in pieno giorno. Pazzesco.