Protesta davanti alla Questura. Arriva il carro attrezzi e gli apolidi si chiudono in auto

Da più di una settimana è stato allestito un presidio, ma i manifestanti hanno impedito lo sgombero. Intanto gli agenti hanno notificato i procedimenti amministrativi e penali.

Nemmeno il carro attrezzi è riuscito a sgomberare i mezzi degli apolidi, parcheggiati, per protesta, di fronte alla Questura, ormai da alcuni giorni.

Come da prassi i manifestanti hanno inscenato la loro protesta, che è già stata attuata anche in altre città d’Italia, e al momento dell’arrivo del carro attrezzi i proprietari delle auto (di cui quattro sono senza targa) si sono chiusi dentro per non farle rimuovere, quindi hanno alzato in alto le mani, come gesto di protesta passiva.

Sui vetri delle auto hanno messo anche un cartello con scritto "Non scendo". Gli agenti di Polizia hanno quindi tentato di aprire gli sportelli delle macchine ma la risposta degli apolidi è stata: "Non presto il consenso a farla entrare in auto". Gli agenti non sono intervenuti con maggiore decisione e così il sequestro dei veicoli non è avvenuto.

Ieri i manifestanti hanno consegnato alcuni documenti alla Polizia, affinché venissero inoltrati anche alla Prefettura, alla Procura, alla Questura e al Tribunale di Grosseto. Questo è l’ultimo capitolo delle vicenda, che sta caratterizzando il presidio in piazza Palatucci iniziato mercoledì della scorsa settimana, dopo che gli agenti avevano sequestrato agli apolidi alcuni documenti.

Giovedì 11 gli agenti hanno consegnato la notifica degli atti, di alcuni procedimenti amministrativi e penali, agli apolidi e hanno chiesto loro se volessero nominare un avvocato che li assistesse mentre dovevano firmare i fogli. Domanda che ha visto una risposta negativa da parte dei manifestanti.

Così, se nei giorni scorsi sembrava, a un certo punto che il presidio degli apolidi davanti alla Questura stesse per concludersi. Ma la protesta al momento prosegue. E anche oggi continua: l’appuntamento è a domani per, forse, nuovi sviluppi.