REDAZIONE GROSSETO

Privatizzazione delle Poste. Failp Cisal: "Un errore"

Su questa ipotesi il sindacato scende in campo ed esprime la sua contrarietà. Ferraro: "Presidio del territorio fondamentale: la Maremma rischia tanto".

Sono preoccupati. Perché il vento della privatizzazione soffia forte. L’allarme lo lancia la Failp Cisal, uno dei sindacati di Poste Italiane che ieri ha organizzato un incontro con il segretario nazionale Walter De Candiziis e gli iscritti per discutere del problema, insieme ad altri rappresentanti delle segreterie provinciali della Toscana – della riforma che vedrà Poste assoluta protagonista. "Si tratta di un’operazione insensata dal punto di vista economico ed estremamente pericolosa dal punto di vista sociale che, come al solito, danneggerà solo cittadini e lavoratori – inizia Luigi Ferraro (nella foto), segretario regionale Failp Cisal –. La vendita delle quote del Tesoro farebbe perdere allo Stato la proprietà di Poste Italiane e si rivelerebbe un danno permanente: stiamo parlando della più grande azienda di servizi del Paese che ha anche una vocazione sociale, provocando inesorabilmente tagli al personale, e, sospensione del servizio nelle aree economicamente meno attrattive". A farne le spese sarebbe la Maremma. "Sfido chiunque a dire che la situazione nella nostra provincia non subirà conseguenze – aggiunge Ferraro –. Abbiamo 95 uffici postali aperti, 160 impiegati, un numero sempre più esiguo. In pochi anni questo numero si è assottigliato di un 30%. Questo non ha escluso il processo delle politiche attive, grazie al turnover. Il processo di svecchiamento sta andando avanti ma purtroppo l’offerta del servizio è carente. Le persone vogliono sapere che Poste è presente. E i servizi devono essere garantiti. E dunque servono le persone". Nell’ottica privatistica tutto questo andrebbe perso: "Ci sono uffici postali che sono in perdita. Ma non possiamo permetterci di perdere il presidio territoriale – prosegue–. Un privato accetterebbe questo? No, sicuramente". Con la razionalizzazione delle aperture, per il momento, la situazione è andata avanti a singhiozzo. Ma se la proposta va vanti, con la totale perdita del controllo pubblico, il pericolo di tagli al personale e di conseguenza agli uffici, è dietro l’angolo. "Poste finora – chiude Ferraro – è andata aventi anche grazie al buon cuore degli impiegati, che hanno saltato anche le ferie. Ma il nostro presidio deve rimanere e combatteremo fino in fondo perché ciò rimanga".

Matteo Alfieri