Porto di Talamone da 40 milioni. Stilato il programma dei lavori. Tre anni per il completamento

Verso una società mista di trasformazione urbana: il privato mette i capitali e il pubblico non perde il controllo .

Porto di Talamone da 40 milioni. Stilato il programma dei lavori. Tre anni per il completamento

Porto di Talamone da 40 milioni. Stilato il programma dei lavori. Tre anni per il completamento

Un cronoprogramma, in realtà, oltremodo fiducioso nei suoi sviluppi che vede nel 2027 un porto già operativo. Un’idea di aste per sub concessioni triennali per gli attuali pontili ed un programma economico e finanziario che individua in circa 40 milioni di euro la cifra necessaria per tutto il progetto. Pubblicata questa settimana la relazione di pre-fattibilità del Porto di Talamone da parte del gruppo di lavoro che l’amministrazione comunale di Orbetello ha nominato la scorsa estate per arrivare all’epilogo dell’infrastruttura di cui si parla da oltre venti anni. Un team esterno ed interno al Comune che ha come obiettivo primario la creazione di un percorso di collaborazione tra ente pubblico ed investitore privato che potrebbe evolvere nella creazione di una società mista di trasformazione urbana, dove il privato mette i capitali e l’Ente pubblico non perde il controllo dello sviluppo e della programmazione. Dallo studio pubblicato dagli esperti, oltre 140 pagine, si evince che i costi di costruzione ammonterebbero a circa 40 milioni anche se abbattibili tramite alcuni interventi preliminari dell’amministrazione pubblica da attuarsi strada facendo fino al 2027. I primi step dovrebbero arrivare già nell’anno in corso con la gara per arrivare al progetto esecutivo ed operativo del Porto di Talamone, cui seguirebbe poi il procedimento per individuare chi mette i capitali. Un lavoro da fare in due stralci funzionali per non bloccare l’area portuale durante la costruzione, con un passaggio nell’anno incorso per regolarizzare le posizioni attuali. Le 19 concessioni presenti nell’area del porto di Talamone infatti scadono, come tante altrove in base alle nuove norme adeguate alla direttiva Bolkestein, alla fine del 2024, e si prevedono delle aste transitorie della durata triennale per giungere all’operatività della struttura. Nel frattempo il Comune dovrebbe procedere da una parte, ad una serie di espropri, e dall’altra ad investimento di quasi 1,2 milioni di euro per la costruzione di almeno 5 servizi igienici, attualmente assenti, e la regolarizzazione della raccolta di rifiuti, acque reflue ed oli esausti. Il lavoro del team di esperti si conclude poi con l’analisi economico finanziaria dei ricavi: sfruttando gli affitti degli 863 posti barca previsti, gli introiti di una struttura ricettiva che sorgerebbe nei pressi dell’acquario, le entrate del parcheggio e dell’affitto del circolino comunale, si supererebbero i 4,8 milioni di euro annui.

Sabino Zuppa