Pastori, pescatori e le loro storie piene di fatica

Alberto

Celata

Tra le tante storie che raccontiamo oggi, c’è anche quella del pastore Fernando Tizzi, che, dopo 62 anni di attività, ha deciso di lasciare. Lui che ha avuto anche quattrocento pecore, ha deciso di mollare perché, come dice lui stesso "a un certo punto è arrivato il lupo ed è finito tutto". Tizzi è sempre stato in prima fila nelle tante manifestazioni, che negli anni, si sono susseguite per difendere la pastorizia: da quelle per le quote latte fino a quelle contro le predazioni. Ma a metterlo in ginocchio, oltre ai lupi, è stata, soprattutto la burocrazia e i Governi, succedutisi nel tempo, che alla sua categoria non hanno saputo dare risposte. Quelle stesse risposte che non stanno ricevendo i pescatori, che, dopo alcuni giorni di protesta, sono tornati, con i loro pescherecci, a prendere il largo in mare. Loro combattono contro il caro gasolio, ma il vero problema è il fermo pesca, che durante l’anno ne limita fortemente le uscite in mare. Pastori e pescatori vogliono essere liberi di svolgere la loro attività e soprattutto vogliono essere liberi di essere ascoltati.