
Un momento del convegno
Nato il 24 agosto del 1924 in quella che oggi è la casa di riposo Don Francesco Rossi, nei suoi 100 anni di storia l’ospedale Petruccioli ha da sempre rappresentato un punto di riferimento per migliaia di persone che vivono nei comuni collinari toscani e viterbesi. Quest’anno si è celebrato il centenario della struttura ospedaliera e l’appuntamento al teatro Salvini è stato sicuramente un momento cruciale per fare il punto sul passato e sul futuro della struttura. Quello che è emerso dal convegno è la convergenza di idee e progetti dell’Asl, Regione Toscana e amministrazione comunale. I tanti interventi che si sono susseguiti hanno rappresentato dei mattoncini che hanno permesso di definire cosa sarà il Petruccioli. La facente funzione direttrice generale Antonella Valeri ha ribadito l’investimento da 4,5 milioni di euro grazie a fondi Pnrr che vuole rafforzare l’integrazione tra l’ospedale e il territorio, mentre l’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini, ha parlato del Petruccioli come un ospedale pionieristico toscano. "Nessuno si permette di parlare di chiusura dell’ospedale di Pitigliano - commenta Gentili - soprattutto si parla di investimenti. Negli siamo andati verso un processo di deospedalizzazione, Pitigliano è forse l’ospedale periferico che più ha dato in termini di riduzione dei servizi ed è il motivo per il quale con i fondi del Pnrr sono stati progettati nuovi percorsi per la medicina territoriale. La riduzione dei servizi ospedalieri - prosegue - deve necessariamente andare di pari passo con l’implementazione dei servizi territoriali, penso all’infermiere a domicilio e ai servizi ambulatoriali più prossimi al cittadino". In questa ottica di sanità territoriale Pitigliano ha ottenuto molto in termini di investimenti. "Pensiamo ai 20 posti letto in più nell’ospedale di comunità - spiega Gentili - e una casa di comunità, difficilmente in Toscana ci sono esempi simili al nostro". Gentili riprende anche le parole di Bezzini: "L’assessore ha parlato di Pitigliano come una soluzione sperimentale, quasi pionieristica della Toscana - commenta Gentili - per quanto riguarda la sanità territoriale. Alla fine ciò che emerge è che - conclude Gentili - abbiamo un ospedale con un pronto soccorso, una medicina interna con degli ambulatori di diagnostica che devono essere sempre più efficaci e una casa di comunità. Questa è la linea tracciata, sotto la quale nessuno a Pitigliano vuole scendere".
Nicola Ciuffoletti