
L’uomo adesso in cella adesso è accusato di aver preso di mira sui social anche i magistrati che seguono il suo caso
Non contento di essere stato denunciato dalle persone che aveva preso di mira pubblicando sui social post osceni e offensivi, ha deciso di riservare lo stesso trattamento ai magistrati che stavano seguendo il caso, ovvero la sostituta procuratrice (che ne aveva chiesto il rinvio a guidizio) e il giudice per l’udienza preliminare (che dovrà esprimersi a breve). Intanto però è cambiato il capo d’accusa, passato da diffamazione aggravata a stalking (così come richiesto dagli avvocati delle parti civili), e poi di fronte alla reiterazione della condotta il giudice ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere che i carabinieri hanno eseguito: così per Alessandro Saitta, 56 anni, si è aperta una cella in via Saffi.
La storia prende il via nell’aprile 2023, quando alcuni politici follonichesi e giornalisti scoprono di essere bersaglio di qualcuno che sui social riversa fotomontaggi osceni che li riguardano. Ci sono post, frasi denigratorie, omofobe, xenofobe e misogene, oltre a video creati con l’intelligenza artificiale.
L’uomo ritenuto responsabile nega ogni addebito, sostenendo appunto di non essere lui l’autore di tutto quello che gli viene contestato. La sostituta procuratrice ritiene invece che ci siano gli elementi necessari e sufficienti affinché si possa chiedere il suo rinvio a giudizio e, infatto, questo ha sostenuto nel maggio scorso in sede di udienza preliminare. Decisione sospesa perche l’avvocato difensore chiese un rinvio.