La neve è ancora buona: piste aperte sul Monte Amiata

Papi: "Le condizioni sono ottimali e così resteranno ancora per molti giorni". Il clima è più mite ma la notte fa freddo, quindi il manto di neve non è danneggiato

Monte Amiata (foto d'archivio)

Monte Amiata (foto d'archivio)

Grosseto, 28 febbraio 2019 - «Sull'Amiata si potrà sciare ancora». A tranquillizzare gli appassionati di sci, anche dinanzi a queste temperature così primaverili degli ultimi giorni, è l’ingegnere Stefano Papi, presidente della Società Isa Impianti. «La neve è presente – commenta Papi – e le piste sono bellissime, per cui perchè si dovrebbe parlare di chiusura?» La stazione sciistica punta a rimanere aperta fino a quando le condizioni di innevamento lo permetteranno e questo ragionamento è valido almeno fino a marzo. «La neve artificiale che è stata prodotta artificialmente, soprattutto a dicembre – commenta Papi –, oggi è una sicurezza per le piste, perchè resiste anche alle alte temperature. Inoltre ad aiutarci sono le basse temperature che si toccano di notte, le quali permettono al manto nevoso di compattarsi nuovamente e dunque essere battuto».

Che stagione è stata dal punto di vista delle presenze? Lo abbiamo chiesto al presidente della Isa Impianti. «È ancora presto per tirare le somme – commenta – certo è che la neve artificiale prodotta alla fine del 2018 ha permesso agli alberghi e ristoranti di montagna di lavorare perchè sono state garantite le aperture di alcuni tracciati e ciò ha richiamato soprattutto le famiglie. Dal 20 gennaio è poi arrivata la vera neve e le giornate di bel tempo, soprattutto nel weekend ci hanno aiutato molto». «Diciamo che il grosso lo abbiamo fatto ma che ancora il monte Amiata può rappresentare – continua – una meta ambita per gli appassionati».

E se guardiamo alla stagione invernale 2017/18, ci siamo con i numeri? «Direi che anche quest’anno abbiamo tenuto abbastanza – commenta Papi – nel 2018 le precipitazioni nevose sono state più abbondanti e ciò ci ha permesso di vivere più a lungo di neve propria ma sono stati anche di più i weekend guastati dal maltempo. Dunque, se analizziamo il numero delle presenze possiamo verificare che ci muoviamo pressoché sugli stessi numeri». «D’altronde – prosegue – la nostra montagna ha questa capacità, oltre un certo numero di turisti la montagna collassa».

Nel corso degli anni le strutture ricettive si sono attrezzate per accogliere un numero sempre maggiore di turisti e sono stati studiati anche alternative valide alla viabilità in caso di traffico. «Diciamo – conclude Papi – che anche quest’anno siamo contenti. Quando si chiuderà con la stazione sciistica si inizierà a lavorare per l’estate perchè è in programma il primo di giugno l’apertura del bike park».