Muore stroncato da un malore mentre è in vacanza con la famiglia

Giorgio Dell’Ampio si trovava con il suo camper in Sardegna per trascorrere qualche giorno di relax con i suoi cari. Dipendente comunale a Scansano, era conosciuto anche come musicista

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Lutto a Scansano per la morte di Giorgio Dell’Ampio, 54 anni, dipendente comunale e musicista. L’uomo ha avuto un malore mentre era in vacanza con la famiglia in Sardegna. Lascia la moglie Gianna e i due figli Anita e Gioele. Incredulità nel piccolo centro maremmano, un fulmine a ciel sereno che lascia tutti sgomenti e senza parole. L’uomo era un appassionato camperista e proprio in camper aveva raggiunto l’isola. Momenti di relax e spensieratezza che si sono trasformati in tragedia. L’uomo si è sentito male nella sera di venerdì. E’ stato chiamato il 118 ma ogni tentativo di rianimazione è stato vano. La notizia si è dffusa in pochi minuti anche in Toscana, dove era piuttosto conosciuto in quanto faceva parte del complesso musicale "Tre d’Union", di cui era il bassista. Insieme a lui suonavano anche Massimo Pallini (Chitarra) ed Emauele Pellegrini (batteria). E un ricordo commosso di Giorgio viene, attraverso la pagina Facebook del Comune, dal sindaco Bice Ginesi. Eccolo: "Caro Giorgio, solo ora riesco a salutarti, scrivere voleva dire che questo incubo era vero. Ti voglio pensare come se niente fosse successo, con la tua ‘colombina’, la tua musica, il tuo sorriso, il tuo fare calmo, le tue riflessioni profonde, la tua ironia. Ti voglio pensare nel giorno felice in cui ho sposato te e Gianna. Ti voglio pensare con i tuoi bambini alle Cascine E così sarà per sempre cara Gianna. ‘La morte non è niente. Non conta. Io me ne sono solo andato nella stanza accanto. Non è successo nulla. Tutto resta esattamente come era. Io sono io e tu sei tu e la vita passata che abbiamo vissuto così bene insieme è immutata, intatta. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il vecchio nome familiare. Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce. Non assumere un’aria solenne e triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima. Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra e di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto. E’ la stessa di prima. C’è una continuità che non si spezza. Non sono lontano, sono dall’ altra parte, proprio dietro l’angolo‘ Gianna cara, io ci sarò sempre, per te, per Anita, per Gioele, per tutti voi, per ridere e piangere insieme. Vi porto l’abbraccio della mia amministrazione, di tutti i colleghi del comune, di tutta la comunità di Scansano, vi proteggeremo sempre".