REDAZIONE GROSSETO

E' morto il professor Francini, una vita dedicata alla medicina

Si è spento all’età di 101 anni. Una vita per la medicina

Il professor Francini

Grosseto, 4 ottobre 2015 - Grosseto piange uno dei suoi figli più cari. E’ morto nela notte tra venerdì e sabato Guglielmo Francini, medico e figura storica della città per quasi un secolo. Il professor Francini si è spento all’ospedale Misericordia dopo essersi progressivamente indebolito in questi ultimi mesi, senza mai perdere la sua proverbiale lucidità e autonomia, ricoverato solo qualche ora prima di morire. Nato a Fivizzano il 5 gennaio 1914 da Metello (1882-1954), direttore del locale ospedale, e Giuseppina Romiti (1887-1990), figlia del famoso scienziato anatomista Guglielmo Romiti. A seguito del terremoto in Garfagnana e Lunigiana del 7 settembre 1920 - che distrugge tra l’altro l’ospedale di Fivizzano - la famiglia si trasferisce a Carrara. Qui il Francini frequenta le scuole elementari e medie ed il Ginnasio; per la sua spiccata attitudine allo studio e per i brillanti risultati scolastici ottiene vari riconoscimenti e premi tra cui la partecipazione ad una crociera nel Mediterraneo riservata agli Avanguardisti.

Nel 1928 suo padre vince il concorso da direttore dell’Ospedale di Grosseto per cui la famiglia Francini si trasferisce in questa città stabilendosi pochi anni dopo in viale Matteotti 32, nel palazzo progettato dall’ingegner Ganelli. Giunto a Grosseto, Guglielmo si iscrive al Liceo classico «Carducci» ed è uno dei pochi allievi a conseguire la licenza liceale già nella sessione estiva del 1932. Lo stesso anno si immatricola nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa dove segue i corsi e supera gli esami dei primi quattro anni; si trasferisce poi all’Università di Siena (dietro indicazione del padre) per seguire gli insegnamenti del Prof. Bolognesi, direttore della locale Clinica Chirurgica. Si laurea il 21 luglio 1938 nei termini regolari, con pieni voti e lode; il 1° agosto è già impegnato come Assistente volontario nell’ospedale della Misericordia di Grosseto. Nell’agosto dell’anno seguente sposa Adriana Ugazzi (1915-1985) da cui ha tre figli: Riccardo (1940-1973), Claudia (1944) e Valerio (1953-2011). Successivamente è Assistente universitario nella Clinica Chirurgica a Padova col celebre Galeno Ceccarelli, ma la guerra lo obbliga a sospendere la sua promettente carriera accademica per impegnarsi come soldato al fronte.

Dapprima affronta la campagna di Jugoslavia e successivamente viene inviato in Russia. Qui, col grado di tenente medico nella leggendaria divisione alpina “Julia” (sez. 303° Sanità), partecipa alla storica ritirata a 50 gradi sotto lo zero ed alla battaglia di Nikolajewka (26 gennaio 1943) che consentì al contingente italiano di aprirsi un varco di salvezza nell’accerchiamento russo; viene decorato al valore. Diventa direttore dell’ospedale di Scansano dal 1946 al 1954; nel frattempo cura un numero cospicuo di pubblicazioni scientifiche e frequenta le cliniche universitarie di Roma, Padova, Siena e Bologna. Ottiene quindi le specializzazioni in Chirurgia generale (1945) e Urologia (1950) nonché la libera docenza (1959).

Nel 1954, a seguito dell’improvvisa morte del padre, assume il ruolo di chirurgo della Casa di Cura in via Don Minzoni (60mila saranno i ricoverati) a Grosseto, fondata alcuni anni prima dal genitore. Qui per lunghissimo tempo si fa apprezzare come chirurgo e direttore sanitario, contribuendo a costruire il prestigio di una clinica che ha costituito per decenni un punto di riferimento per la Provincia di Grosseto e oltre. Solo nel 2003, in conseguenza della chiusura della Casa di Cura, Guglielmo Francini si rassegna ad andare in pensione, ma la sua vita continua ad essere piena di impegni. Nel 2004 fu premiato dall’Aci per essere il grossetano con la patente più vecchia. I funerali si celebreranno domani alle 15 nella cappella del cimitero della Misericordia dove verrà tumulato.