NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Montecucco, 25 anni di gran classe. Il vino doc sfida il clima che cambia

Il presidente del Consorzio, Basile: "Allo studio vigneti a quote più elevate contro il cambiamento climatico"

Giovan Battista Basile

Giovan Battista Basile

CINIGIANO (Grosseto)

Venticinque anni di storia, di passione e trasformazione del territorio. Il Consorzio del Montecucco ha celebrato ieri il suo primo quarto di secolo al Forum Fondazione Bertarelli, un’occasione non solo per guardare ai numeri (68 aziende socie, 500 ettari rivendicati e un milione di bottiglie prodotte) e ripercorrere i traguardi raggiunti, ma anche per affrontare con lucidità le minacce sempre più pressanti del cambiamento climatico. Alla giornata hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, aziende vitivinicole, esperti agronomi e i tre presidenti che si sono avvicendati alla guida del Consorzio. Presente anche la Regione Toscana con l’assessore Leonardo Marras, il presidente della Provincia di Grosseto, Francesco Limatola e i sindaci dei sette comuni che compongono l’area Doc Montecucco. Marras ha ricordato come "per pura coincidenza" si è trovato 25 anni fa a vivere in prima persona la nascita del Consorzio, in quanto era presidente della Provincia di Grosseto. "Ho vissuto il percorso di formazione di questa piccola denominazione in prima persona – ricorda Marras – e fin da subito è emerso il suo grande valore per l’intero territorio". Poi l’assessore regionale ha parlato di accoglienza e turismo e come i due aspetti siano fortemente legati nel territorio grossetano anche ai movimenti intorno alle aziende del Consorzio. Infine ha ricordato che "una delle sfide più delicate e importanti è quella legata al cambiamento climatico". Sfida di cui ha parlato anche il presidente del Consorzio Giovan Battista Basile che ha sottolineato quanto il cambiamento climatico stia imponendo una nuova visione strategica della viticoltura.

"L’innalzamento delle temperature ci impone di agire ora – ha detto –. Stiamo valutando l’impianto di nuovi vigneti a quote più elevate, verso le pendici del Monte Amiata, per preservare l’integrità aromatica delle nostre uve".

In un territorio dove la vite si trova tra montagna e mare, ogni grado in più può fare la differenza. Ecco perché, accanto alla celebrazione, si è discusso con preoccupazione dei rischi legati alla tropicalizzazione del clima e all’arrivo di nuovi possibili parassiti. "Serve prevenzione, non reazione", ha ribadito Basile lanciando un appello a pianificare per tempo, evitando interventi d’urgenza a danni già fatti. Non meno rilevante il tema della tutela del paesaggio rurale, minacciato da progetti industriali non sempre compatibili con la vocazione agricola del territorio. "Sì a piccoli impianti rinnovabili che rispettano l’ambiente, no a grandi insediamenti invasivi", ha concluso Basile, riferendosi a geotermia e agrivoltaico. Nel corso della giornata, sono emersi anche momenti di forte partecipazione emotiva, come il ricordo di Leonardo Salustri, uno dei pionieri della zona, che ha riportato la platea agli albori del Consorzio. Un ringraziamento particolare è andato a Claudio Tipa, ex presidente e figura chiave nello sviluppo del territorio.

Nicola Ciuffoletti