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Lotta al granchio blu: "Si pensa di combatterlo con la pesca a strascico"

Secondo il deputato Pd Simiani si tratterebbe di una misura inadeguata che oltretutto danneggerebbe i fondali e l’attività dei piccoli pescherecci.

Lotta al granchio blu: "Si pensa di combatterlo con la pesca a strascico"

Marco Simiani, capogruppo del Partito democratico in Commissione Ambiente a Montecitorio, punta il dito contro il Governo per non aver messo in campo una programma efficace in grado di contrastare la proliferazione del granchio blu. Secondo Simiani il Governo italiano vorrebbe risolvere il problema riguardante il crostaceo autorizzando la pesca a strascico. "Ancora una volta – dice Simiani – il Governo butta via il bambino con l’acqua sporca. Invece di programmare un contrasto efficace alla proliferazione del granchio blu, come hanno fatto già altre Nazioni europee utilizzando metodi ecosostenibili, vorrebbe adesso autorizzare la pesca a strascico vicino alle coste. Ripristinando quindi una procedura, vietata dall’Europa dal 2006, perché causa la distruzione dei fondali e della biodiversità marina in maniera spesso irreversibile". Questa modalità di pesca, per Simiani, danneggerebbe fortemente la pesca artigianale e l’attività dei piccoli pescherecci. "L’utilizzo della pesca a strascico – prosegue – danneggerebbe l’intero comparto catturando il novellame di specie ad alto valore commerciale. Anche in questo caso è emersa la superficialità della destra". Per Simiani il Governo Meloni poteva fare di più e meglio, mettendo sul piatto più risorse. "Ad agosto – prosegue – in piena emergenza ha stanziato solo un milione di euro mentre la premier Meloni credeva di mettere tutto a tacere esaltando superficialmente le proprietà culinarie dei granchi. Oggi il Governo – conclude – ha stanziato risorse maggiori, non ancora comunque assolutamente sufficienti, senza nessuna programmazione e sperando che siano i soli pescatori, distruggendo i fondali e le nostre ricchezze ambientali, a risolvere il problema".