L’ambiente da tutelare. La Casa dei pesci cresce

Calate in mare altre cinque opere in marmo che difenderanno i fondali. Emozione per quella dedicata a Pietro Stipa, il sub della Marina militare.

L’ambiente da tutelare. La Casa dei pesci cresce

Calate in mare altre cinque opere in marmo che difenderanno i fondali. Emozione per quella dedicata a Pietro Stipa, il sub della Marina militare.

Un’altra mattinata da segnare nel calendario per il porto garibaldino di Talamone, con altre cinque opere d’arte del museo sottomarino della Casa dei Pesci che sono state ammarate davanti alla spiaggetta del Cannone, sul lato che guarda a sud est delle mura del borgo.

Una cerimonia particolare, iniziata alle 9 e terminata oltre mezzogiorno a cui hanno partecipato tutte le Forze dell’ordine preposte al controllo del mare, con la particolare presenza del Consubin della Marina Militare che hanno assistito le operazioni di immersione delle statue, con particolare riguardo a quello intitolata a Pietro Stipa, il collega di origini grossetane scomparso prematuramente in Sardegna nei mesi scorsi.

Le sculture che sono state inabissate erano state scolpite lo scorso mese di maggio ed avevano fatto un periodo di sosta sul piazzale del porto di Talamone, anche come attrazione turistica in attesa del giorno dell’evento. Ieri mattina sono poi state caricate sul pontone Enrico I e sono state condotte nei pressi di un fondale di sei metri, in mezzo alle posidonie, per la loro collocazione.

Si tratta dell’opera "Genesi", dell’artista Maria Grazia Collini, di "Porta degli Abissi" dello scultore grossetano Stefano Corti, dell’opera "Il sigillo" a cui ha lavorato Giacomo Bernardi, ed ancora "Il guardiano" di Abdulkadir Hocaoglu.

Per ultima è stata immersa "Cimitero senza nome" di Nikolas Maniatakos che ha avuto la particolarità, in onore del giovane incursore della Marina Pietro Stipa, di essere avvolta dalla bandiera italiana con la quale è stata accompagnata in mare, seguita da una preghiera, recitata dal cappellano del Corpo.

L’attività della Casa dei pesci è stata sostenuta, quest’anno, dalla Fondazione Planet Wild di Berlino.

"Con i fondi raccolti – dice il presidente della Casa dei pesci, Giovanni Contardi – abbiamo potuto ottenere ambiziosi risultati. Oltre alle cinque sculture verranno realizzare tre nuove barriere per la protezione dei fondali e il ripopolamento ittico, posizionate lungo la costa".

Sabino Zuppa