"Il Polo del Casone è un patrimonio"

Confindustria Toscana Sud presenta 10 proposte per lo sviluppo di Follonica e Scarlino, focalizzate su infrastrutture, sburocratizzazione e collaborazione tra amministrazioni e imprese. Priorità al polo industriale del Casone per garantire lavoro e superare la crisi di Venator. Dialogo costante tra enti locali e imprese per favorire investimenti e creare posti di lavoro.

"Il Polo del Casone è un patrimonio"

"Il Polo del Casone è un patrimonio"

Una piattaforma con 10 proposte per lo sviluppo di Follonica e Scarlino, "due Comuni ma un solo territorio". Confindustria Toscana Sud – con il presidente della delegazione di Grosseto Francesco Pacini, il direttore generale Antonio Capone e il responsabile di delegazione Giovanni Mascagni – ha incontrato i candidati sindaci dei due Comuni: sono intervenuti Matteo Buoncristiani e Andrea Pecorini per Follonica e Monica Faenzi, Luca Niccolini e Francesca Travison per Scarlino. Tre le priorità evidenziate dall’associazione: le infrastrutture, la sburocratizzazione, la collaborazione tra amministrazioni e le imprese.

Un tema che unisce il territorio dei due Comuni è il polo industriale del Casone: "Il Casone e La Botte, insieme con le altre aree produttive della zona nord della provincia – ricordano da Confindustria – rappresentano un unico patrimonio industriale che può crescere, migliorarsi e offrire sviluppo a tutto il territorio. Ha infatti la potenzialità di garantire lavoro per oltre 1.500 famiglie. Chiediamo un accompagnamento costante nelle fasi autorizzative e di startup per l’avvio delle nuove attività. Sostegno totale è richiesto per superare la crisi di Venator: perdere questo asset significherebbe affrontare una crisi generazionale". Tra amministrazioni locali e imprese occorre un dialogo costante: "Consentirebbe alle imprese di essere sostenute nell’avanzamento dei progetti, i cui risultati sono alla base della creazione di ricchezza e posti di lavoro. Le amministrazioni possono potenziare l’attrattività per gli investimenti di nuove attività manifatturiere migliorando le aree produttive, rendendole accoglienti e funzionali, dotandole di servizi e infrastrutture logistiche e tecnologiche, proponendo fiscalità di vantaggio e individuando ‘tutor per l’impresa’ negli uffici".