Hockey, il caso dell’Under 11. Il Cp Grosseto giocherà le finali. Il giudice: "Deroga regolare"

La posizione delle due piccole atlete era legittima, il Sarzana ha quindi perso il ricorso. Il presidente Osti: "Dovrebbe vincere la cultura sportiva, qualche dirigente non lo sa". .

"Per quanto di competenza del Giudice sportivo non si rileva alcuna posizione irregolare delle atlete del Circolo Pattinatori Grosseto che militano nel campionato Under 11, in ragione della specifica deroga concessa dal Settore tecnico hockey pista il 12 settembre, come da documentazione prodotta dalla società controinteressata". Si conclude con le parole messe nero su bianco dal giudice sportivo regionale Ilaria Biagiotti, la querelle che aveva visto la società Hockey Sarzana, chiedere l’estromissione dal campionato della formazione Under 11 del Cp Grosseto per posizione irregolare delle due atlete. Una richiesta che ha fatto alzare un vespaio di polemiche in tutta Italia. Il Sarzana infatti, nonostante ci fosse una deroga che permetteva alle bambine più grandi (solo di millesimo in un caso) di giocare nella categoria Under 11, aveva alzato la voce chiedendo l’annullamento di tutte le sfide a cui avevano partecipato le due tesserate perchè ritenute troppo brave. Il nodo della questione era dovuto al fatto che il Cp Grosseto avrebbe partecipato (nella categoria Under 11) alle finali nazionali mentre il Sarzana, arrivato quarto, sarebbe dovuto rimanere a guardare. Il giudice ha anche considerato che "il reclamo è stato presentato in difformità non essendo stato preannunciato al giudice sportivo entro le 15 del giorno successivo a quello in cui si è disputata la gara, né è stato formalizzato nelle 72 ore successive a quelle entro cui avrebbe dovuto essere preannunciato". Al Sarzana è stata restituita la tassa di reclamo "in quanto non prevista". Soddisfazione da parte del presidente del Cp Grossrto Stefano Osti: "Il giudice sportivo ha giustamente considerato nel merito la vicenda. Siamo amareggiati perché un evento del genere è avvenuto tra i giovani, dove invece dovrebbe vincere la cultura sportiva indipendentemente dalle vittorie e dalle sconfitte. E dovrebbe toccare ai dirigenti insegnare questa cultura invece di inseguire solo ed esclusivamente le vittorie".