Hockey, bufera sull’Under 11: "Il Grosseto non deve fare le finali"

Reclamo choc della società Sarzana: "Deroga falsata, bambina troppo brava: campionato falsato"

Hockey, bufera sull’Under 11: "Il Grosseto non deve fare le finali"

Hockey, bufera sull’Under 11: "Il Grosseto non deve fare le finali"

Sono due bambine di 10 e 11 anni. E la loro grande passione è l’hockey su pista. Appena hanno un ritaglio di tempo, indossano i pattini e prendono la stecca. E si divertono giocando con la squadra Under 11 del Cp Grosseto. La società ha chiesto una deroga (poi concessa al settore tecnico) di farle giocare nella categoria inferiore rispetto all’età, per motivi soprattutto fisici. Deroga autorizzata "dato il numero fortemente ridotto di atlete limitatamente alla fase regionale". Il problema è che le due bambine sono brave e insieme agli altri bambini hanno raggiunto le Finali nazionali. E al Sarzana questa cosa non è piaciuta. La società del presidente Corona ha infatti presentato un ricorso chiedendo la sconfitta a tavolino di tutte le partite del Grosseto "per posizione irregolare delle atlete", e poi perchè "il Circolo Pattinatori avrebbe arbitrariamente applicato una deroga", ma soprattutto "perchè una delle due bambine ha determinato con le sue prestazioni la conquista delle finali". In pratica il Sarzana vuole estromettere una squadra dalle finali nazionali perchè due bambine di 11 e 12 anni hanno "falsato" un campionato giocato da bambini di 10. La società del presidente Stefano Osti ha presentato una memoria al giudice sportivo avvocato Biagiotti, tramite il proprio legale, l’avvocato Lorenzo Maestrini. "Bisogna che le società, patrimonio delle federazioni, ci dicano se sia per loro preminente portare avanti un discorso di parità di genere o se sia più importante il risultato sportivo ottenuto sul campo da parte di bambini di 10 anni. La motivazione del settore tecnico relativa alla deroga concessa alle ragazze del Cp Grosseto è assolutamente condivisibile e conosciuta da tutte le altre società: nel caso di specie, essendo poche le ragazze partecipanti al campionato di riferimento nella zona 4, il settore tecnico ha deciso, sulla scorta delle considerazioni di cui sopra, di autorizzare la società a farle giocare. Non si comprende quindi quale sia l’irregolarità commessa dalla società maremmana. Appare evidente che detta deroga sia un modo di incentivare il movimento in linea con i principi assunti dalla stessa Federazione in tutti questi anni. Il settore tecnico, quindi, non è stato altro che il portavoce della mission di tutte le federazioni, ovvero quello di consentire di partecipare anche alle ragazze, ed in numero sempre maggiore, ai campionati giovanili. Ciò peraltro è anche l’obiettivo - chiude Maestrini - ammesso dalla Fisr in tempi non sospetti ovvero quello di far sì che, tra qualche anno, le società sportive si dotino di squadre femminili".