Silvia, uccisa a Grosseto. Il compagno: "Non ricordo perché l'ho fatto"

L'interrogatorio di Stefanini davanti al Gip. L'uomo ha ripercorso la tragica notte in cui ha assassinato la compagna Silvia Manetti

Silvia Manetti e Nicola Stefanini

Silvia Manetti e Nicola Stefanini

Grosseto, 13 agosto 2021 -  Nicola Stefanini, il 48enne che due notti fa nel Grossetano ha ucciso la compagna Silvia Manetti, 46 anni, originaria di Altopascio (Lucca) ha confessato il delitto anche nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip. L'uomo è stato sentito oggi ed ha detto, però, di non ricordare il motivo per cui l'ha colpita mortalmente con un coltello mentre insieme stavano rincasando in auto dopo aver festeggiato tre anni di fidanzamento con una cena.

Apparso in stato di choc davanti al giudice Marco Mezzaluna, l'uomo ha ripercorso la serata ricordando che nel tragitto per rientrare a Monterotondo c'è stata una discussione durante la quale, avrebbe ancora riferito, ha accostato la macchina e con un coltello a serramanico ha tirato un fendente, mortale, al collo della donna. Quando il giudice ha affrontato la questione del motivo, Stefanini ha detto di non sapere perché abbia agito per uccidere la compagna e anche di non ricordare il momento esatto dell'uccisione. Stefanini chiamò subito dopo il 112 dicendo di aver ucciso la fidanzata. L'interrogatorio di oggi è durato una ventina di minuti. Il gip ha convalidato l'arresto e confermato la carcerazione.

L'omicida è difeso dall'avvocato Rosanna Savelli. Sempre oggi Alessandra Nardini, assessore alle pari opportunità della Regione Toscana, ha inviato un messaggio al sindaco di Monterotondo "per unirsi al dolore della comunità e al lutto cittadino" proclamato per oggi. "È successo ancora - afferma -. Una scia di orrore e violenza si allunga e succede nel nostro territorio, in Toscana. Ad essere uccisa da un uomo, il compagno, è l'ennesima donna, una mamma. La violenza contro le donne è un fenomeno contro il quale dobbiamo davvero mettere in campo ogni sforzo, a partire dalla promozione della cultura del rispetto e della parità. Una famiglia distrutta. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi privati per sempre della propria madre. Questo sono i femminicidi, fenomeno che chiama tutti noi a lottare con più determinazione contro stereotipi, discriminazioni e violenze di genere, ogni giorno".

L'interrogatorio si è svolto nel carcere di Grosseto ed era presente anche il pm Anna Pensabene che si occupa della vicenda. Il magistrato ha disposto l'autopsia da effettuare presso l'istituto di Medicina legale di Siena. Della vicenda si occupa in una nota anche il sindaco di Altopascio (Lucca) Sara D'Ambrosio. Ad Altopascio Silvia Manetti aveva vissuto per un certo periodo. Scrive il sindaco D'Ambrosio: "Un altro femminicidio. L'ennesimo. Il terzo in 24 ore in Italia. Se ne è andata così Silvia Manetti, uccisa dal compagno, a Monterotondo Marittimo, dove si era trasferita da un po' di tempo, dopo aver vissuto per un periodo a Marginone. Se ne va così, ingiustamente, in modo inaccettabile, insopportabile. Insopportabile come il peso di questo nuovo femminicidio, che coinvolge indirettamente anche il nostro territorio, dopo la tragedia di Maria Carmela di qualche mese fa".

"Silvia - scrive il sindaco - ha vissuto qui, coi suoi figli minorenni. Qui vivono la madre e la sorella. Il Comune di Altopascio sta facendo la sua parte per sostenere questi ragazzi, per stare accanto alla famiglia e farà tutto quello che è possibile fare per esserci, per non lasciarli soli".