
Vari nuclei dei carabinieri impegnati nel controllo del territorio della Compagnia di Orbetello
Grosseto, 3 aprile 2018 - Due arresti. E’ questo il bilancio, importante, dei carabinieri della Compagnia di Orbetello che durante il fine settimana pasquale hanno intensificato i contrrolli. Le manette ai polsi i carabinieri orbetellani le hanno fatte scattare ai polsi di due persone in poco meno di tre ore di distanza l’uno dall’altro. Nel primo pomeriggio di sabato, la vigilia di Pasqua, ad entrare in azione sono stati i militari della stazione di Albinia che hanno assicurato alla giustizia un uomo di ventotto anni, orbetellano ma residente a Manciano, già noto alle forze dell’ordine perché gravato da numerosi precedenti. L’uomo era infatti stato notato dalla pattuglia dei militari dell’Arma, seduto su una panchina del centro dell’abitato di Albinia, sulla via Maremmana, in atteggiamento equivoco. Cosa che ha fatto insospettire i carabinieri. Poteva infatti sembrare tutto normale ma quell’uomo non si doveva trovare ad Albinia perché sottoposto alle prescrizioni della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nella sua casa di Marsiliana, una frazione del Comune di residenza, ovvero Manciano.
L’uomo quindi è stato controllato e i militari si sono subito accorti che era «gravato» da un provvedimento restrittivo. Immediatamente è stato bloccato dai militari dell’Arma che lo hanno arrestato per la violazione della misura di prevenzione e portato in carcere in via Saffi a Grosseto a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ma non è finita qui: poco dopo, intorno alle 21, i militari dell’Aliquota radiomobile di Orbetello hanno effettuato una serie di posti di blocco «pesanti» sull’Aurelia all’altezza di Capalbio, passando al vaglio numerose autovetture che transitavano nella zona. Nulla è sfuggito ai militari dell’Arma, nemmeno un regolare taxi proveniente da Roma e diretto a Grosseto. A bordo, oltre al conducente, c’era infatti un uomo di origini albanesi, di 34 anni, con numerosissimi precedenti per reati contro il patrimonio. Il trentaquattrenne però non doveva trovarsi lì ma neppure su tutto il territorio nazionale in quanto espulso l’anno scorso e rimpatriato in Albania, come avrebbe dovuto fare, dal Cie di Brindisi. Per l’uomo sono scattate le manette per la violazione del provvedimento di espulsione ed è stato anche lui portato nelle camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo davanti al giudice in tribunale a Grosseto che si svolgerà stamani.
Due brillanti operazioni da parte dei carabinieri maremmani che dimostrano come i maggiori controlli, iniziati qualche mese fa, stanno effettivamente dando buone risposte sia per quanto riguarda la sicurezza stradale, sia soprattutto per le molte persone controllate. Una «rete» che ha permesso di assicurare alla giustizia, soprattutto all’Argentario, molte persone che arrivavano nella provincia di Grosseto, anche in gruppi organizzati, per rubare e spacciare droga.