Grosseto, l’economia ha rallentato. La ripresa ora è in forse

La Cgil rende noti e commenta i dati dello studio realizzato dall’Ires. "I rincari energetici e la crisi di Governo rappresentano incognite severe"

Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana

Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana

Il 25 settembre si vota per le elezioni politiche. Un appuntamento quanto mai importante in considerazione del complicato momento storico e internazionale che si sta vivendo. Sicché è utile capire in quali condizioni economiche si trovano i diversi territori di una regione, la Toscana, considerata comunque ricca nell’immaginario collettivo. Ebbene, a Firenze, nella sede della Cgil TYoscana l’Istituto ricerche economiche e sociali (Ires) Cgil Toscana ha presentato il focus sull’economia della regione.

Erano presenti la segretaria generale della Camera del lavoro della Toscana, Dalida Angelini, il presidente del centro studi Gianfranco Francese e il ricercatore Roberto Errico. La sintesi è stata: «Toscana, la ripresa si è fermata. La guerra spinge inflazione e recessione, la crisi di governo è un’ulteriore incognita». Il focus ha analizzato i dati economici dell’ultimo anno e ha stimato le previsioni sull’andamento futuro sia per la Toscana che per ogni singola provincia. «La guerra, la pandemia che ancora dà dimostrazione di sé, l’inflazione, i rincari, la crisi energetica, la crisi climatica, le crisi aziendali, i bassi salari, ora la crisi politica: c’è un quadro in grado di far deflagrare la tenuta sociale ed economica dell’Italia e della Toscana» è stato detto. E la Maremma, seppur in maniera meno grave, è comunque dentro a questo contesto.

Grosseto, 2 agosto 2022 - Se ’Adelante con giudizio’ era stato lo slogan dalla Giornata dell’economia 2022 organizzata come ogni anno dalla Camera di commercio della Maremma e del Tirreno, l’interpretazione dei dati macroeconomici dei primi cinque mesi di quest’anno e di quelli di tutto il 2021 da parte di Ires (Istituto ricerche economiche e sociali) della Toscana è leggermente più pessimistico. Il rapporto presentato a Firenze parla di un’economia regionale che sostanzialmente si è fermata in conseguenza della guerra in Ucraina e soprattutto delle sue ripercussioni in termini di rincari dei prezzi, in particolar modo dell’energia. Inoltre la crisi di Governo fa temere per uno slittamento del Pnrr (Piano nazionale di resilienza e ripresa) e dei progetti a esso collegati. Il dinamismo registrato a fine 2021 e a inizio 2022 anche in Maremma, dunque, si è arrestato bruscamente. Non c’è un arretramento, ma una ristagnazione che forse è ancora peggio.

I dati dell’Ires si riferiscono per lo più al 2021 e vengono confrontati con le annualità precedenti. Il saldo commerciale pende più a favore dell’export, seppur non di molto: 351 milioni di euro di esportazioni, contro 251 milioni di importazioni. Il valore aggiunto prodotto in Maremma è stato di poco superiore ai 4,5 miliardi di euro, leggermente in calo (-1,4%) rispetto al valore aggiunto del periodo pre-pandemia.

«Come tutte le province meno dipendenti da turismo estero ed esportazioni – è il commento di Ires – anche quella di Grosseto ha sperimentato nel 2020 una diminuzione del valore aggiunto inferiore alla media Regionale e al dato Nazionale. Tuttavia, il 2021 ci restituisce una situazione di negativo ritorno alla normalità per la provincia, con una crescita del valore aggiunto di quasi un punto e mezzo inferiore rispetto alla Regione nel suo complesso (5,4% contro 6,8%). Pur mantenendo in territorio positivo il saldo della bilancia commerciale, l’export della provincia rimane a livelli assoluti abbastanza marginali, se paragonati al complesso della Regione. Anche il reddito disponibile delle famiglie (circa 4 miliardi di euro nel 2021) cresce in misura leggermente inferiore rispetto alla media regionale. Tra 2022 e 2023 questa situazione di ’stasi economica’ si consoliderà ulteriormente, con una crescita complessiva nel biennio che sarà leggermente inferiore alla Toscana nel suo complesso.

Anche sul fronte del lavoro la situazione è poco incoraggiante. Anche qui la stagnazione è evidente. "ll 2021 – scrive Ires – per Grosseto si è chiuso con una contrazione dello 0,8% in base ai dati Istat sulle forze di lavoro, peggiorando rispetto al 2020 (-0,4%): il dato risente maggiormente di una decelerazione degli occupati di genere maschile (da +2,4% a +0,6%) più che di un ulteriore peggioramento della contrazione della componente femminile (da -3,8% a -2,5%) arrivando ad un valore complessivo degli occupati di poco inferiore alle 93 mila unità. Nei confronti del 2019 il differenziale negativo è pari a 1,2 punti percentuali. Il lavoro dipendente cresce di 2 punti percentuali rispetto ad una netta contrazione della componente autonoma (-5,8%). Risale la partecipazione al lavoro di 2,5 punti e in parallelo diminuiscono gli inattivi in età da lavoro (-8,9%). La domanda di input di lavoro dopo aver perso l’8,7% ha mostrato una buona ripresa nel 2021 (+5,5%)" Ma per il 2022 Ires si aspetta un rallentamento (+0,6%) insieme ad una stagnazione degli occupati residenti (+0,1%). Il tasso di disoccupazione nel corso del 2022 potrebbe salire di 6 decimi di punto arrivando all’8,6%.