Un ulteriore fattore complice della situazione è la mancanza di una proposta dedicata ai giovani. I ragazzi non hanno stimoli ad andare in centro, se non per fare tappa al proprio bar di fiducia. Inoltre, il commercio non è fonte di interesse, servono, quindi, iniziative che possano coinvolgere i giovani e farli divertire.
"Da ragazzo di 25 anni – dice Edoardo Petrangeli – spesso, quando vado in altre città trovo sempre qualcosa da fare, fra locali che propongono musica o piazze animate ricche di eventi. Tutto questo non solo il sabato sera. A Siena, ad esempio, anche nei giorni infrasettimanali c’è sempre qualcosa e i ragazzi sono più incentivati ad uscire. A Grosseto purtroppo non è così. Sono tante le cose che potrebbero fare per i ragazzi: sarebbe carino fare adibire una parte delle Mura a dei concerti, dove i ragazzi possano andare e ascoltare musica dal vivo. Potrebbe essere una valida alternativa che possa non solo richiamare i ragazzi, ma anche valorizzare una parte del centro poco sfruttata. Tutta la situazione del centro storico dovrebbe essere gestita meglio, ma sicuramente le varie lamentele dei residenti del centro al troppo rumore hanno influito".
Secondo i ragazzi, a Grosseto non si può fare tanto. C’è poca scelta e il problema sta alla base perché mancano le idee. Eppure con tutto ciò che disponiamo, tra piazze e luoghi inutilizzati dovrebbe essere più semplice. Il centro, tradizionalmente, è rimasto un punto di ritrovo per i ragazzi, solo perché, altrimenti l’alternativa sarebbe quella di stare a casa. È proprio durante l’estate che, quando tutti vanno sulla costa, a maggior ragione, in questa città regna il silenzio.
Luoghi come Follonica e Orbetello sono più attivi del capoluogo maremmano e attraggono maggiori visitatori, compresi i giovani grossetani. Una città come Grosseto, non può avere una limitata offerta attrattiva per i turisti e per i grossetani di tutte le età.