
Confesercenti stupita e per certi versi amareggiata dalle parole dell’altro giorni di ’Follonica a sinistra’ che ha espresso una certa soddisfazione per la sentenza 182021 sulle concessioni balneari.
"Siamo a dir poco stupiti delle motivazioni e degli obiettivi che a parere di questa forza politica verrebbero raggiunti sulla base del contenuto della stessa sentenza" dice Gloria Faragli, direttore provinciale di Confesercenti. Che riprende: "Cittadini che partecipano alle aste? O piuttosto grandi gruppi! Quelle turistico-ricreative sono imprese che hanno investito risorse proprie, soprattutto dopo l’estensione della durata delle concessioni fino al 2033 prevista da una legge dello Stato, facendo ripartire più di una filiera produttiva".
"Si è chiesta Follonica a sinistra quanto incide questo settore sul Pil della stessa città? – si domanda Confesercenti – Che la politica non si sia fatta carico di dare risposte a questo settore e non solo, dopo la direttiva Bolkestein, è palese, ma la sottovalutazione espressa da Follonica a sinistra è disarmante".
Sulla questione concessioni balneari e sentenza del Consiglio di Stato interviene anche il Pd di Follonica. "La tutela della spiaggia come bene pubblico da difendere è stato il faro guida del Consiglio di Stato nella stesura della sentenza, un bene che deve rimanere accessibile a tutti e tutte e che non deve creare rendite di posizione inattaccabili. D’altro canto occorre, ed è questo che auspichiamo accada, capire come inquadrare la spiaggia in termini di visione di città: se essa è una parte preponderante dell’economia cittadina, occorre trovare un equilibrio che garantisca l’accesso alla spiaggia pubblica non attrezzata, ma non mortifichi il settore privato delle spiagge in concessione".
"La sentenza e ciò che ne conseguirà – proseguono dal Pd – devono essere lo spunto per smarcarsi dal dualismo per il quale la gestione pubblica e quella in concessione delle spiagge sono in contrasto. Vogliamo rifuggire un approccio in cui da una parte ci sono i paladini della spiaggia pubblica e dall’altra quelli delle concessioni; crediamo, invece, che la politica e l’amministrazione debbano ragionare ad un livello più alto che conduca entrambi gli approcci ad un disegno comune. In questi anni la collaborazione fra Amministrazione, Consorzio dei Balneari e strutture turistico ricettive ha costituito un modello di collaborazione che ha permesso alla città di Follonica di avere un capillare sistema di controllo della balneazione (il piano di salvamento), cui si sono aggiunte progettualità con finalità educativo ambientale negli anni. Non crediamo che si possa liquidare la riflessione sull’estensione e le percentuali di spiaggia libera e spiaggia in concessione ad un intervento spot sulla stampa: serve un confronto con tutti".