
Una bomba a mano (Foto di repertorio)
Scarlino (Grosseto), 23 luglio 2022 – Per fortuna, dopo ottant’anni che si trovavano in quel campo, sono state ritrovate da un carabiniere, un militare che le ha subito riconosciute e che sapeva che oggetti pericolosi e instabili fossero quelle bombe dopo un secolo alle intemperie.
È successo qualche giorno fa a Scarlino, in provincia di Grosseto, quando l’uomo dell’Arma, che si ritrovava in un’uscita libera dal servizio, nella zona di Fosso Soline, ha notato in terra diciannove oggetti metallici tondeggianti, arruggini e molto sospetti. Senza toccarli, ha perciò subito avvisato le autorità.
È intervenuto l’Esercito, con il secondo Reggimento Genio Pontieri di Piacenza. I pontieri non hanno avuto dubbi: si tratta di granate a frammentazione, di fabbricazione inglese, risalenti alla Seconda guerra mondiale e generalmente note come bombe «ananas».
Quella zona della Maremma ha sofferto le ingiurie della guerra, perciò è probabile, anche secondo i Carabinieri, che i residuati bellici degli alleati fossero stati abbandonati lì nel corso di qualche battaglia. Ciò che invece non è possibile stabilire è se si fossero trovati così raggruppati in quel punto per tutti questi anni, oppure se in periodi più recenti, qualcuno li abbia rinvenuti sparsi e li abbia riuniti, credendo di mettere in sicurezza il luogo così, senza chiamare le autorità.
I carabinieri hanno provveduto a delimitare l'area e hanno attivato il piano di rimozione e bonifica, coordinato dalla Prefettura di Grosseto. Il Genio aveva già individuato un sito sicuro, dove farle brillare. Perciò le hanno portate e fatte esplodere in maniera controllata.