
Il Wwf interviene sull’indagine appena chiusa dalla procura di Grosseto che ha indagato sette persone
Grosseto, 6 dicembre 2015 – Un’indagine lunga, che ha visto la collaborazione di tutti gli enti implicati. Il Wwf, dopo la chiusura delle indagini su presunte sparizioni di animali esotici dal centro Crasm e Crase di Semproniano che ha portato a sette le persone iscritte nel registrio degli indagati per violazione di sigilli e peculato, ha deciso di fare chiarezza.
«L’Associazione ha sempre pienamente collaborato con l’autorità giudiziaria e il Corpo forestale dello Stato – inizia l’associazione del Panda – e come è facilmente riscontrabile, i documenti sequestrati nella sede di Roma erano già stati una prima volta richiesti e tempestivamente consegnati.
Il Wwf Italia negli ultimi due anni è stato parte attiva, assieme al ministero dell’ambiente e al Corpo forestale, per trasferire diverse centinaia di animali che nel Centro di Semproniano erano custoditi e che oggi sono in massima parte (proprio su richiesta del Wwf Italia) presso altre strutture specializzate molte delle quali proprio della Forestale». IL Wwf conferma che la «Procura di Grosseto ritiene di non aver trovato documentazione sufficiente per alcune decine di esemplari e da qui le ipotesi accusatorie.
La questione, molto complessa per il rigoroso e giusto formalismo che regolamenta la materia, nasce da una serie di verbali di consegna non sempre correttamente redatti, da animali nel frattempo morti non correttamente riportati, da animali (ancora vivi e quindi riscontrabili) trasferiti in precedenza per meri motivi gestionali a centri convenzionati specializzati con procedure comunicate alla Forestale. L’ufficio legale del Wwf Italia, con l’ufficio biodiversità dell’associazione, ha nell’ultimo anno studiato migliaia di verbali, di bolle, di etichette e di marcature, vagliato registri».
L’attività del Centro di Semproniano, secondo il Wwf, «suppliva all’assenza di grandi strutture specializzate nella gestione della fauna esotica, anche di grandi dimensioni, che per diverse ragioni veniva sequestrata dal Corpo Forestale alle frontiere, nei circhi, presso privati o negozi. Il Wwf, grazie al supporto del ministero dell’Ambiente, è stato garante che questi animali nel momento che uscivano dall’illegalità potessero trovare «casa» per essere custoditi ed accuditi. Questo il lavoro che è stato fatto con professionalità, generosità e passione e il Centro di Semproniano, dati alla mano, è costato ben più dei fondi pubblici ricevuti, fondi messi dall’associazione grazie al sostegno dei propri soci e donatori».
«Oggi – chiude il Wwf – gli animali sequestrati vengono assegnati a più strutture e la nostra associazione rimane sempre e comunque disponibile a dare il proprio sostegno nella lotta al traffico illegale di animali oltre che a chiarire in qualsivoglia sede la gestione del Centro di Semproniano che per molti anni è stato un riferimento per contrastare questo traffico».
Matteo Alfieri