Teatro: in scena agli Industri il testamento di Shakespeare, “La tempesta”

Prima dello spettacolo incontro col drammaturgo Federico Guerri

Il Teatro degli Industri

Il Teatro degli Industri

Grosseto, 7 febbraio 2020 - William Shakespeare è il protagonista del decimo appuntamento della stagione teatrale 2019/2020 dei Teatri di Grosseto. Stasera alle 21 al Teatro degli Industri va in scena l’ultima opera dell’autore inglese, “La tempesta”, considerata il suo testamento spirituale. E prima dell’appuntamento in sala, alle 18, sempre agli Industri, è in programma l’incontro (a ingresso libero) con la compagnia, per parlare con il drammaturgo Federico Guerri dell’originale adattamento dell’opera da parte di Giacomo Vezzani. Il regista ha concepito lo spettacolo come l’incontro tra il protagonista, Prospero, e due attori ai quali viene chiesto di mettere in scena ancora una volta la sua “tempesta”, alternandosi nell’interpretazione dei vari personaggi della tragicommedia. Il vero dramma dell’opera shakespeariana sta proprio nell’impossibilità di rappresentare il sogno. La storia racconta di Prospero, duca di Milano, che, per dedicarsi totalmente agli studi di magia, affida il governo al fratello Antonio, uomo ambizioso, che approfitta dell’incarico per spodestarlo con l’aiuto di Alonso, re di Napoli. Prospero e la figlia Miranda vengono trascinati una notte su una carcassa di nave che, spinta dalle tempeste, approda in un’isola del mare Mediterraneo, abitata soltanto da Calibano, uomo-mostro, e da Ariel, spirito dell’aria. Il dramma inizia nel periodo della giovinezza di Miranda: il padre farà in modo di farla innamorare, contraccambiata, dell’erede al trono di Napoli, Ferdinando, e di restituirle così il futuro che le apparteneva. Prospero alla fine perdona il fratello e rinuncia per sempre alla magia. Nella lettura di Vezzani è il sogno che diventa protagonista: se fosse proprio la fantasia a muovere una macchina teatrale che coinvolge un Prospero orfano della sua favola da raccontare? Un gioco teatrale, dove si alternano canzoni, pantomime e monologhi preparatori. E una colonna sonora originale evoca la magia al centro del testo.