ANTONIO MANNORI
Sport

Riforma dello sport e del lavoro. Le società sono preoccupate

Le norme, definite "scellerate", fanno temere per i costi. Dalla riunione di Calenzano i primi chiarimenti

Riforma dello sport e del lavoro. Le società sono preoccupate
Riforma dello sport e del lavoro. Le società sono preoccupate

Nella sede del Banco Fiorentino a Calenzano, si è tenuta la prima riunione in Italia, almeno a questi livelli, per parlare della Riforma dello sport e del lavoro, dopo l’entrata in vigore nell’estate scorsa della nuova e pesante normativa. Organizzata dal presidente del Comitato Regionale Saverio Metti e da Daniele Grazi, ha visto la presenza di 140 dirigenti che hanno avuto modo di ammirare anche lo splendido trofeo della Partenza del Tour de France 2024 da Firenze, esposto accanto al tavolo degli oratori. C’era il vertice della Federazione Ciclistica Italiana con il presidente Cordiano Dagnoni, il vice vicario Carmine Acquasanta, il segretario generale Marcello Tolu ed il vice Marco Castellano, il commercialista Simone Marchi, il referente fiscale della Fci Enrico Savio, il presidente del collegio dei sindaci revisori Simone Mannelli, l’avvocato Nuri Venturelli. All’inizio dei lavori hanno portato il saluto anche il direttore generale del Banco Fiorentino David Menetti e il sindaco di Calenzano Riccardo Prestini. Il titolo dell’incontro era "Cavalchiamo la Riforma!" che alcuni dei presenti hanno definito "scellerata".

"Il legislatore nello scrivere la normativa – ha detto il segretario Tolu – avrebbe dovuto usare maggiore prudenza ed ascoltare la voce delle varie Federazioni che hanno espresso sino da subito seri dubbi su questa riforma". La Federciclismo è stata colpita in maniera particolare dalla normativa e sta facendo di tutto per cercare di far cambiare qualcosa. Chiara ed efficace, l’illustrazione delle nuove norme da parte del fiscalista Enrico Savio. Dopo aver spiegato la definizione di Enti sportivi e Lavoro, ha parlato della disciplina sportiva associata, del lavoratore sportivo, della forma giuridica, su cosa si intende per attività didattica. Ed ancora su come vanno pagati i premi gara, quindi la differenza tra lavoratore sportivo, lavoro subordinato, autonomo, Co.Co.Co. e lavoro occasionale. Alla fine nel trarre le conclusioni del proficuo ed importante incontro di Calenzano, per chiarirsi un po’ le idee, qualche preoccupazione in meno da parte delle società, anche se la riforma impone difficoltà alla stessa Federazione Ciclistica Italiana per adempiere a tutte le tematiche.

La normativa è questa, e quindi occorre con questa fare i conti per svolgere l’attività con aumento innegabile dei costi per le società ciclistiche per adempiere alle norme che riguardano tutte le figure e gli addetti che operano nel ciclismo. La speranza che qualcosa in futuro possa cambiare per le Asd attraverso l’opera del Coni, delle Federazioni sportive (quella ciclistica in prima fila), e con il supporto dei fiscalisti delle società, ma intanto la situazione preoccupa.

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