
Da sinistra: il pugile Marceddu con il maestro Ballini (Tommaso Germogli)
Firenze, 13 maggio 2016 - In Sudafrica per coronare un sogno, per cercare quella vittoria tanto attesa quanto sudata. Il prossimo 20 maggio il pugile fiorentino Giampietro Marceddu salirà sul ring di Durban per affrontare il locale Siboniso Gonya nel match sulle 12 riprese che vale il titolo intercontinentale Wba dei pesi gallo.
“Giampo”, così come lo hanno ribattezzato a Firenze al suo arrivo, ormai oltre 15 anni fa, in passato è stato un grande protagonista della kickboxing: cinque medaglie d’oro tra campionati europei e mondiali con la Nazionale italiana e due titoli mondiali da professionista tanto per ricordare i traguardi più prestigiosi.
Nel 2010 il fighter è diventato pugile professionista: sette vittorie, tre sconfitte e un pari. Quest’ultimo risultato è arrivato al termine dell’incontro disputato a settembre scorso, a Caivano, quando Marceddu incrociò i guanti con Antonio Pio Nettuno per il titolo italiano vacante dei pesi gallo. Stavolta la posta in palio è ancora più alta e l’avversario – detentore del titolo – è molto temibile: nove vittorie, di cui quattro per ko, e una sconfitta. “Mi sento pronto, anzi prontissimo e non vedo l’ora di salire sul ring. Per me è una grande occasione e darò il massimo. Voglio ringraziare l’amico Mohammed Obbadi dell’Apf che in questi giorni mi ha aiutato a fare sparring” commenta Marceddu al termine dell’allenamento nella “sua” palestra del Centro Sport Combattimento, seguito dai maestri Marco Carnasciali e Stefano Ballini (quest’ultimo lo accompagnerà in Sudafrica insieme a Stefano Nardi, collaboratore del Team Marceddu).
Nato a Torino, ma fiorentino d’adozione, Marceddu ha un forte legame con la città. “Quando mi sono trasferito qui mi sono sentito subito a casa, la palestra è diventata una seconda famiglia” ammette il pugile che insieme al suo Team ogni giorno insegna ai ragazzi e ragazze i concetti di base della boxe. “Onore, rispetto, impegno, sacrificio, forza di volontà: salirò sul ring per difendere questi valori” conclude Marceddu.