ANDREA GIANNATTASIO
Sport

Il rebus del centrocampista. Rinnovo e infortunio. L’estate complicata di Rolly Mandragora

Un colpo di telefono e un colpo al ginocchio: l’estate di Rolando Mandragora, sotto certi aspetti, si può riassumere così....

Mandragora, autore lo scorso anno di una grande seconda parte di stagione

Mandragora, autore lo scorso anno di una grande seconda parte di stagione

Un colpo di telefono e un colpo al ginocchio: l’estate di Rolando Mandragora, sotto certi aspetti, si può riassumere così. Il primo, quello ricevuto da Stefano Pioli appena nominato tecnico della Fiorentina, ha certificato ancora la centralità del mediano nel progetto viola dopo una stagione da urlo condita da 9 gol e 6 assist. Il secondo, rimediato il 20 luglio nel test con la Primavera dopo appena sei giorni di ritiro, ha invece segnato la brusca frenata della sua preparazione. Fino a quel momento Mandragora era stato un punto fermo eppure quel trauma contusivo al ginocchio, arrivato per un colpo a fine primo tempo, ha cambiato i piani: tre settimane lontano dal campo, tra lavoro in palestra e sedute individuali. Solo alla fine del viaggio oltre Manica il centrocampista è tornato a rivedere il terreno di gioco, muovendo i primi passi verso il rientro e aumentando i carichi di lavoro che, da una settimana, gli hanno permesso di riprendere a lavorare parzialmente in gruppo.

L’obiettivo è essere a disposizione dopo la prima giornata di campionato a Cagliari, anche se la sensazione è che il vero Rolly si vedrà solo al termine della sosta di settembre. Ma non c’è solo il campo a tenere banco, visto che l’altra partita di Mandragora - all’interno di un’estate rovente - è stata quella legata al rinnovo di contratto. Un prolungamento che a giugno pareva una formalità ma che invece tarda ad arrivare: le parti non hanno mai smesso di parlarsi ma la distanza tra domanda e offerta sul nuovo ingaggio resta (1,6 milioni il compenso offerto dalla Fiorentina, 2 quelli chiesti dagli agenti).

C’è stata tensione, è vero, ma senza rotture. Al punto tale che, di comune accordo, ogni valutazione tra le parti è stata rimandata a dopo il 2 settembre. Anche perché il mediano non ha alcuna intenzione di lasciare Firenze. Lo dimostrano i rumors messi in ghiaccio – Bologna su tutti – e la volontà di restare protagonista in viola. Per Pioli, del resto, Mandragora resta una pedina fondamentale, specie in vista della possibile svolta tattica sul centrocampo a tre su cui da tempo il tecnico lavora e per la quale la duttilità di Rolly è fondamentale.

Andrea Giannattasio

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