
L’eliminazione dell’Italia ai playoff mondiali ha finito per accendere ancora il dibattito su quanto i club professionistici puntino (nei fatti e non solo a parole) sui propri vivai, per garantire tanto a se stessi quanto alla Nazionale risorse fresche per gli anni a venire e al contempo in che modo la matrice straniera, da decenni sempre in crescita, abbia contribuito a tarpare le ali al movimento-calcio del Bel Paese. Anche in casa Fiorentina sono iniziate le prime riflessioni (visto che oltretutto il dg Barone era presente giovedì a Palermo in occasione del ko azzurro con la Macedonia) eppure gli attuali numeri del settore giovanile viola vanno in controtendenza rispetto a quanto avviene altrove. Al momento infatti, dei 338 giocatori tesserati nel vivaio, il 92% è costituito da italiani (312) e addirittura la componente toscana all’interno delle squadre giovanili è arrivata in questi mesi a toccare quota 80% (270). In tal senso fa specie il fatto che le formazioni Under-9, Under-10 e Under-11 siamo costituite solo da giocatori nati all’interno della regione.
Ma non è tutto, visto che ben 122 calciatori (cioè il 36% del totale) sono nati a Firenze e provincia: una scelta precisa del club, per creare fin da piccoli senso d’appartenenza verso la maglia e la realtà circostante. Il percorso di crescita del settore giovanile da parte della Fiorentina sta andando avanti con successo e la volontà è quella di radicarsi ancor più nel territorio: non è un caso che da quando il vivaio è diretto da Valentino Angeloni i club affiliati siano passati da 20 a 59, con 46 realtà toscane e 13 sparse nel resto del Paese. A tutto questo si aggiunge poi il grande investimento sulla struttura del Viola Park di Bagno a Ripoli, il futuro centro sportivo più grande d’Italia che permetterà a tutte le giovanili di allenarsi a stretto contatto con la prima squadra. La Nazionale italiana, per il futuro, può guardare serenamente verso Firenze.
Andrea Giannattasio