GIAMPAOLO MARCHINI
Sport

Da Quarta a Igor, è la cooperativa della difesa

Da Quarta a Igor, è la cooperativa della difesa

di Giampaolo Marchini

Ognuno ha la sua coperta di Linus. Il celebre personaggio dei Peanuts, la striscia di fumetti disegnata da Charles M. Schulz, potrebbe avere in questo caso il profilo di Pietro Terracciano. Già, perché nei sei ’clean sheet’ (partita senza subire gol) nelle nove gare della striscia vincente ci sono, certo, le impronte delle manone del portiere. Ma la linea difensiva sta contribuendo a tutto questo in maniera decisiva. Erano gli ultimi anni del secolo scorso quando "se non ci arriva Toldo c’è Rekpa". Adesso c’è una cooperativa della difesa, dove ognuno ha il suo ruolo ben definito e, soprattutto i centrali, interscambiabile. Come il resto della squadra, hanno faticato a trovare ritmo e continuità di rendimento. Se Linus aveva il terrore che la coperta finisse nella lavatrice, il tecnico viola aveva, fino a poco tempo fa, un’altra fobia. Molto simile: dover rinunciare alla coppia di affidabilissimi centrali difensivi. Milenkovic e Igor, infatti, per motivi diversi in avvio di stagione sono stati lontani dall’essere i baluardi ammirati nella passata stagione. Anche Martinez Quarta ha dovuto fare i conti con una condizione precaria. Per motivi diversi, certo, ma in ogni caso hanno messo nei guai Italiano costretto a scelte obbligate. Mai e poi mai Italiano avrebbe pensato alla vigilia del campionato di dover fare i conti con una difesa a singhiozzo; i ’problemi’ eventualmente potevano essere altri e in altri settori del campo. La difesa avrebbe avuto bisogno di un quarto centrale dopo la partenza di Nastasic. Si è scelto di tenere Ranieri e sembrava una scelta azzardata. Invece anche l’ex Salernitana quando è stato chiamato in causa si è dimostrato all’altezza dei compagni di reparto. Nell’ultimo periodo, poi, Italiano ha dovuto fare a meno di quello che lui ritiene "il giocatore più forte della Fiorentina": Milenkovic. Il serbo, smaltita l’influenza, tornerà a disposizione, magari dando un turno di riposo a Igor o Quarta. Anche se si fa fatica a togliere uno dei due attuali alfieri. Ma gli impegni sono tanti e di livello. La gestione, anche in questo caso, è determinante.