
Se il mese di novembre per Riccardo Saponara non è stato un periodo da libro "Cuore" poco ci manca. Nel giro di trenta giorni infatti l’attaccante della Fiorentina ha incontrato (e presto incrocerà) ben quattro sue ex squadre: dopo la gara con lo Spezia a fine ottobre, il numero 8 ha affrontato sabato il Milan e ora, in meno di una settimana, si ritroverà davanti prima l’Empoli e poi la Sampdoria, ovvero le formazioni con cui Ricky ha saputo fare le cose migliori prima della rinascita a Firenze. Ma se quella sotto la Lanterna è stata solo una breve parentesi (pur molto buona, considerando le 24 presenze e i 2 gol), è stato in azzurro che Saponara si è fatto per la prima volta notare sul palcoscenico del grande calcio. Due in particolare sono stati gli allenatori che hanno permesso l’esplosione di quello che, allora, era ritenuto il migliore (e forse ultimo) interprete del ruolo di trequartista vecchio stampo: Sarri e Giampaolo.
Due maestri che hanno segnato la carriera di Saponara che adesso alla Fiorentina va in cerca del definitivo riscatto, dopo essersi reinventato nella posizione esterno. E la partita contro il Milan, condita da un gol da cineteca, ne è la conferma. Tutto tace nel frattempo sul fronte del rinnovo di contratto: al momento non ci sono stati contatti tra il manager del numero 8 e il club viola, che tuttavia sta iniziando a valutare l’idea di proporre a Saponara un prolungamento, qualora il giocatore mostrasse continuità di prestazioni e aumentasse il suo minutaggio in campo.
An. Gian.