Francesca Bandinelli
Firenze

Ribery cuore d’oro, presta l’aereo all’amico

Il campione francese mette a disposizione del rapper Kofs il suo jet privato per riportare da Algeri a Marsiglia la madre malata

Da una parte c’è il cuore d’oro di Franck Ribery, in queste ore in Germania, che mette a disposizione il proprio aereo privato per riportare a Marsiglia (da Algeri) la madre di un rapper amico, Kofs.

Dall’altra la fame di pallone di Christian Kouame, che sogna di "esultare per un gol sotto la curva Fiesole, perché quella sarà una gioia incredibile".

Sono le due facce della medaglia (viola), i due che adesso puntano a recuperare il prima possibile dai rispettivi infortuni per essere a disposizione non appena (e soprattutto se) la stagione potrà riprendere.

Franck, che in queste ore aspetta di sapere quando far rientro a Firenze, non ci ha pensato due volte a scendere in campo per l’amico.

Che poi non ha potuto far altro se non ringraziarlo pubblicamente, per far conoscere a tutti "l’uomo che si nasconde dietro al grande calciatore". E, quasi subito, è arrivata anche la risposta del campione francese: "Conosco l’importanza di una madre, nulla può sostituirla, ti chiedo solo una cosa fratello, prenditi cura di lei".

Dopo i 50 mila euro donati a "Forza e Cuore", la campagna funding organizzata da Rocco Commisso e dalla Fiorentina a sostegno degli ospedali fiorentini e la raccolta di materiale sanitario da destinare alle strutture di Algeri, Franck non si è tirato indietro nemmeno in questa occasione".

Kouame, dal canto suo, aspetta di poter riassaporare il campo: "Spero di tornare subito in gruppo - ha detto in una diretta Instagram con il club -, in teoria avrei dovuto iniziare a fine aprile, ma ora non lo so. Seguo il programma che il professore mi fa avere ogni volta. Sento spesso Iachini e anche i compagni di squadra".

L’ivoriano, adesso, ha un solo pensiero fisso: "Tornare al 100% per ripartire bene, il resto si vedrà strada facendo. Ringrazio i tifosi per i tanti messaggi che mi stanno mandando. Anche io li aspetto, sono grato a tutti quanti, mi stanno dando tanta fiducia. Il mio calciatore preferito, da piccolo, era Drogba che ha dato tanto al nostro Paese. Sono molto credente: grazie alle preghiere e al lavoro ce l’ho fatta ad arrivare in serie A. Me l’ero promesso quando avevo cinque anni".