Futuro di Chiesa: scatto del Manchester

Commisso ha aperto la corsa (da 60 milioni) all’attaccante. United favorito. In Italia l’Inter in vantaggio sulla Juve per il pressing di Conte

Ci sarà chi adesso – dopo le parole di sabato di Rocco Commisso – si affretterà a dire che "la palla passa al giocatore". A Federico Chiesa, nell’episodio specifico, ovviamente. La sensazione è che quella "palla", quella relativa al futuro del giocatore, Commisso e l’attaccante la stiano giocando insieme. Senza ’strappi’, senza bufere, senza colpi di scena ma con la consapevolezza che se l’occasione dovesse arrivare e soprattutto dovesse accontentare tutti, si potrà iniziare a parlare di un futuro di Chiesa altrove.

Domanda numero uno: qual è il "giusto valore del cartellino" (per dirla con Commisso) del giocatore? Nel primo mercato post-Covid, un giocatore come Chiesa non lo si può valutare oltre 60 milioni, cifra, questa, che rileggendo i tentativi di approccio all’attaccante dei mesi scorsi, fa guadagnare la pole al Manchester United. In effetti, il club inglese è rimasto l’unico a farsi avanti per Chiesa parlando solo ed esclusivamente di soldi. La cifra sul piatto? Vicina, molto vicina, al prezzo che la Fiorentina ha intenzione di fissare: fra i 50 e i 60 milioni. Azzardiamo: se lo United bussasse alla porta viola con 60 milioni nella formula ’prendere o lasciare’, sicuramente i dirigenti di Commisso potrebbero seriamente vacillare.

Domanda numero due: esiste o esistono ancora chance italiane per Chiesa? Formalmente sì. E ne sanno qualcosa Inter e Juventus che sull’attaccante sono in pressing ormai dall’estate scorsa. Detto questo è altrettanto vero che nerazzurri e bianconeri però non hanno mai evidenziato la possibilità di chiudere per il giocatore sulla base di un importo netto. Anzi, tornando al luglio di un anno fa, mentre si parlava costantemente del pressing della Juve sul giovane Federico, l’unico club a farsi avanti in modo concreto fu il Napoli, ma con una proposta d’acquisto molto inferiore alle aspettative: 40 milioni.

Torniamo a Inter e Juve. Fra i due club la bilancia pende in favore dei nerazzurri. Primo, perchè Conte, proprio come ha fatto (e sta facendo) per Tonali del Brescia, vuole che rinasca un’Inter all’insegna dei migliori talenti italiani. Conte stravede (e lo ha ripetuto in più occasioni) per Chiesa anche se ha capito che il club 60 milioni in contanti alla Fiorentina (dopo i 70 destinati al Brescia, appunto per Tonali) non li spenderà. E allora ecco sul piatto i candidati da – eventualmente – inserire nel discorso-Chiesa. Nainggolan (valore 20 milioni), Gagliardini (13) e il giovane Esposito (8) sono le pedine con cui accompagnare i 30 milioni in contanti.

Andiamo alla Juve. Anche in questo caso, la proposta economica parte da una base di 30 milioni cash per poi allargare il discorso a un pacchetto di contropartite tecniche che dovrebbero (questo ritengono gli uomini mercato bianconeri) ingolosire Commisso. La Juventus ha così proposto il portiere Perin (quotato circa 9 milioni di euro), quindi ha rimesso nel gruppo Rugani (12 milioni) che la Fiorentina vorrebbe comunque trattare al netto della posizione di Chiesa. Infine Mandragora che però i bianconeri dovrebbero controriscattare dall’Udinese per una cifra pesante (25 milioni). Già, e siamo alla terza domanda: ma siamo proprio sicuri che sia questa la chiave giusta che Commisso vorrebbe girare per rinunciare al talento di Chiesa?

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