
Una parte del gruppo di lavoro dell’Atletica Firenze Marathon che sta svolgendo i test sugli studenti fiorentini
Firenze, 23 dicembre 2015 - Un'alimentazione più corretta, stili di vita più sani e prestazioni atletiche migliori: questi alcuni degli (incoraggianti) risultati di un progetto innovativo e ambizioso, al momento unico in Italia, realizzato dalla Atletica Firenze Marathon da quasi tre anni. Si tratta di un vero e proprio «screening» della popolazione studentesca tra i 15 e i 17 anni, svolto all’interno del più ampio progetto della Libertas Nazionale «Sport, Cibo & Salute». Il lavoro realizzato dalla Atletica Firenze Marathon, però è decisamente particolare per la realtà italiana, mentre all’estero questo tipo di test di massa è molto più diffuso, così come un più stretto rapporto tra la scuola e lo sport.
Oltre quattromila ragazzi e ragazze delle scuole di Firenze e provincia sono stati testati, attraverso prove di velocità, resistenza, forza e abilità motoria allo stadio di atletica «Luigi Ridolfi», utilizzando strumentazioni avanzate, dai tecnici della Atletica Firenze Marathon (nomi storici di questo sport come Marco Ugolini, Andrea Innocenti, Annamaria Fois, Paolo Fiorenza, Franco Tirinnanzi) giovani atleti come Laura Simoni e Massimo Baroncini e un gruppo di collaboratori. Ai test sono stati affiancati a questionari sull’alimentazione elaborati dal reparto di dietetica del Meyer. «Emerge un dato interessante –spiega Ugolini– ovvero che in quella fascia d’età l’obesità è praticamente assente, c’è molta cura per il corpo».
Dalla ricerca viene fuori anche che sono in crescita le discipline sportive (agonistiche e non) praticate dai giovani con una certa regolarità e che, con tutta probabilmente, l’abbandono dell’attività sportiva comincia dopo il primo triennio delle superiori. Interessante il raffronto con test simili realizzati nel 2003 da Beppe Ocello e Marco Petranelli: «Rispetto ad ad allora –spiega Innocenti– c’è stato un miglioramento delle prestazioni».
Importante, in questa attività è il coinvolgimento degli insegnanti di educazione fisica: «La risposta è stata entusiastica, gli insegnanti hanno aderito molto volentieri e hanno chiesto materiale di aggiornamento», dice Tirinnanzi. «E’ la dimostrazione che nella scuola c’è fame di sport, come atletica leggera dobbiamo andare di più nelle scuole», aggiunge Ugolini. Certamente, i risultati di questi test rappresentano una base di studio e di azione importante e non solo per il mondo dell’atletica. «Speriamo che servano per aprire una riflessione seria sul rapporto dei giovani con lo sport e del mondo dello sport con la scuola», conclude Innocenti.