
di Francesco Querusti
Si alza forte l’urlo di protesta delle società fiorentine e toscane riguardo la decisione del Governo di consentire solo l’attività dilettantistica e giovanile regionale, mentre vengono sospesi i campionati di pari categoria a livello provinciale e l’attività di base. Limitando inoltre con norme difficili da applicare gli allenamenti, soprattutto quelli delle Scuole Calcio. E anche la LND non dà risposte concrete alle società che lamentano la mancanza di collegamento con la base e l’istituzione di un Tavolo di lavoro con le varie componenti calcistiche. Il presidente regionale Paolo Mangini ha presentato ieri, durante la riunione della LND a Roma, le richieste della Toscana, ma ancora una risposta definitiva non è arrivata. E ieri sera nella sede della società Laurenziana si è riunito il gruppo ’Calcio in Rete’ coordinato da Fabio Giorgetti che raggruppa oltre 50 club.
Mangini tiene a precisare: "Le società in questa prima parte di stagione hanno rispettato con attenzione tutti i protocolli sanitari e stanno facendo tanti sacrifici per sopravvivere a questo difficile momento organizzativo ed economico. Vanno aiutate e sostenute nella loro attività con servizi e risorse economiche. Se noi pensiamo di contrastare l’espandersi del Covid 19 andando a discriminare tra Giovanissimi, Allievi e Juniores regionali e provinciali non siamo sulla strada giusta. Anche la Terza è penalizzata senza nessuna ragione. Attendiamo risposte positive dopo l’incontro imminente fra Sibilia e Spadafora".
Deciso il presidente del Casellina Giovanni Bellosi: "La pazienza sta per finire. Vengono prese delle decisioni da persone che non conoscono la realtà del calcio di base e di periferia. Serve un urgente confronto per la tutela dei diritti dei meno potenti a salvaguardia dei valori sociali e aggregativi dello sport".
Il direttore generale della Fortis Andrea Agatensi fa presente: "Queste decisioni possono causare l’interruzione dell’attività di tanti ragazzi. Forse si crede che il virus attacchi solo le squadre provinciali e non quelle regionali... I ragazzi devono avere il diritto di giocare tutti in egual misura". Anche il presidente della Floriagafir Paolo Ricci è molto deciso: "Vogliamo essere ascoltati e non subire decisioni illogiche che vengono dall’alto. Nel rispetto massimo dei protocolli, ma sport e scuole non vanno fermati".